OPERAZIONE PINK LAKE

[Mikifly]

LE ORIGINI DEL "MALE"

Ogni ragazzino cresce con i suoi miti, per la maggior parte sono squadre di calcio, campioni del pallone, cantanti, attori, gente dal capello pomatato alla moda e con il sorrisone a settantaquattro denti; per fortuna non per tutti così, c'era una volta un ragazzotto paffutello che dello sport nazional popolare proprio non ne voleva sapere, amava la natura, la libertá, sognava i grandi spazi e andava in disibilio per il profumo dell'Elf K21.........
Erano i primi anni ottanta e il Natale era un momento veramente particolare dell'anno, si si le feste, i regali, ma nel suo cuore rombavano i motori, si accendeva l'emozione per Lei, la Mitica Parigi-Dakar.
All'epoca la Mitica aveva larghissimo spazio in tv, ogni giorno servizi immagini facevano sognare gli appassionati.
Era il 1985, dopo aver visto la partenza di Gaston e Franco, inforcai il mio fidato Fifty rosso incurante del freddo e volai verso l'Orco in cerca di sterri, in cerca di emozioni con un solo nome nell'animo........ DAKAR.
All'epoca non esistevano, almeno per me, gomme speciali, piastre, riser, protezioni e altri cazzi, c'era solo il mio povero Fifty, il mio Nava Enduro e la ricerca della mia libertà che quella meta tanto lontana sapeva evocare.
L'anno successivo, quando la Aprilia presentó il Tuareg Wind 125 e la Cagina il Tamanaco in versione Lucky Explorer, piansi per l'emozione, era arrivato il momento di pensionare l'ormai sfondato Fifty e fare sul serio.
Aprile 1987, un fiammante Cagiva Tamanaco Lucky Explorer era sotto il mio pesante Kulo e io ero in extasy adesso sì che mi sentivo Africano........
Tanti anni sono passati da quelle emozioni, da quegli odori di olio 2T bruciato, tante moto sono passate sotto il mio pesante deretano e la Mitica ha perso interesse da parte dei più, ha perso anche i Suoi Luoghi Mitici, ma al solo sentir nominare Dakar, mi viene ancora la pelle d'oca è il Mal d'Africa".

[Mikifly]

OPERAZIONE PINK LAKE

Ottobre 2014 Genova
Pranzo MotoAdv, arriviamo all'appuntamento e tra un pezzo di focacca e un bicchiere di prosecco, Luca e Giorgione Bergami mi prendono da parte e dicono le parole magiche, le parole che ogni ragazzino ( dentro ) cresciuto a Tasselli e fango vorrebbe sentire "miki, Nel 2016 andiamo a Dakar?!!!!"
Eeeemmminkiaaa SI!!!!!!!
Da quel momento, con ben 14 mesi davanti iniziava l'operazione "Pink Lake"
.............

[SERPE]

incorreggibile !!!!!!!!!!!!!

[slash73]

[fAb!0]

continua a raccontare!

[Antoni..one]

Bel racconto.... Prosegui prosegui ....

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[Frikke]

Emozionante

[dume]

Standing ovations



ho kome kavolo si scrive

[fil52]

GREAT....

[barba]

bello!!

[mariu]

Grande miki

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[paolo lc8 silver]

Grande fratello goditela tutta che poi rosico al tuo rientro perché vorrò sapere tutto.


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[Gemica]

[DakFabri]

sei forte amico mio
Dai che domani comincia il bello!!!

Siamo tutti con voi

[cristiano]

[Seven]

non fa una piega

[CapitanBarbera]

Alla fine ci sei fino al collo, ora goditela e porta con te un pezzetto dei rosicatori che ti seguono da lontano.....
GODITELAAAAAAA!!!!!!!!!

[scacco728]

ormai sei dentro quindi facci sognare anche a noi

[Remocianca]

VIZZIATO
Vai grande miki e vivi il sogno nel migliore dei modi

[Mikifly]

La mia avventura "Dakariana" si è conclusa con un prematuro ritiro, verso la fine della tappa 5 del 31/12 dopo 70 km massacranti di traccioni di sabbia mollissima e masticata dalle auto ( quelli dietro Douze di febbraio sembravano un autostrada al confronto), ho preso una brutta botta: era quasi il tramonto, sile basso in faccia e poca visibilità su una pista pietrosa e veloce non ho visto un grosso sasso, l'anteriore ha scartato e io sono rovinato a terra, spalla (credo) non rotta ma braccio fuori uso e fortissima contusione emitorace destro, malgrado la caduta ho dovuto fare i 100 km di off che mancacavo alla fine piu altri 200 di asfalto fino al campo.
Il giorno 1 ho fatto la tappa 6 su asfalto ma sono stati 350 km di inferno, ogni sobbalzo era un dolore trenendo.
Arrivato al campo intorno alle 14 ho deciso di abbandonare e rientrare in solitaria verso Tangeri, intanto Piero su è attivato per trovarmi il primo imbarco disponibile.
Con grandissima fatica e mosso da un pó di diisperazione in meno di 24 ore ho percorso i 1200 km di asfalto che da TanTan conducono al porto di Tanger Med.
Ora sono sulla nave sto rientrando.
Ringrazio di cuore Piero e Rossano per l'assistenza.
Per ora è tutto