ASIATIKA 2015 dalle vette del pamir all'Italia
Partecipanti:
Gemica Ermanno
Spazinfo Antonello
Roccia Eugenio
Lupo Fifi Luca
Le moto
4 KTM 990 ADVENTURE
Partenza moto il 20 giugno 2015 per Biskek
Partenza MotoaAdventurieri il 01 Agosto 2015 via aerea poi ritorno in moto fino a casa previsto per i primi di settembre
Dal Kirgikistan attraverseremo il tajikistan dove percorreremo quasi tutta la M41...la famosa PAMIR ROAD
quindi entrata in Uzbekistan per visitare le bellissime città di Samarcanda Bukkara e Kiva
poi il Kazakistan per raggirare il mar caspio ed entrare in russia...georgia...turchia....e qui ci divideremo in quanto io la farò via terra dalla bulgaria e probabilmente i miei amici di viaggio si imbarcheranno in grecia....
UN ALTRO VIAGGIO AVVENTURA TARGATO MOTOADV......
REPORT PARTE 1
Sabato 1 agosto
Finalmente il grande momento è arrivato….ore 14.40 fiumicino per Bischek con cambio ad Istanbul.
Domenica 2 agosto
Aereo parte con due ore di ritardo e questo ci farà perdere la coincidenza per il Kirgikistan ma poco male , la compagnia si incaricherà di farci dormire ad Istanbul in un 4 stelle e ne approfittiamo per visitare la città evitando di fermarci al ritorno.
La visita riguarderà la moschea blu ed il mercatino adiacente il gran bazar che ahimè essendo domenica è chiuso e ci faranno compagnia dei kigiki conosciuti sullo stesso volo.
Lunedi 3 agosto
dopo le solite peripezie legate alla compagnia aerea estremamente superficiale e poco professionale alle 6 del mattino con due ore di ritardo arriviamo a bishkek e ritirato il bagaglio andiamo immediatamente per le nostre moto.
Mentre ero in aeroporto mi arriva un messaggio di Mirco Giachini che è ospite vicino al sito dove sono ricoverate le moto…con immenso piacere ci incontriamo per fare colazione e scambiare i dettagli del futuro viaggio, noi sulla pari road lui verso la mongolia per poi rispedire ad ulambataar.
Ci accingiamo a ritirare le moto che sono sul un piazzale di una palazzina in costruzione, carichiamo il tutto e sotto un sole cocente ci dirigiamo verso il lago Ysyk Kol, il lago sacro per i tagiki in quanto le sue acque calde non lo fanno mai ghiacciare con le massime temperature che si raggiungono qui in inverno.
Siamo veramente stanchi in quanto in due notti abbiamo dormito poco più di 5 ore e per strada ci fermiamo più di una volta per la sonnolenza al punto che ad una piazzola su delle panchine io e lupo ci addormentiamo ed ecco la polizia sopraggiungere che ci invita a lasciare il bivacco.
Arriviamo alla turistica località di Cholopo Ata dove in questo periodo kirgiki russi e uzbeki passano le loro vacanze estive quindi ad un ristorante per gustare un ottimo pesce cucinato nella locale tradizione quindi dopo aver visto la bellissima fauna….capisci a me….. tutti a nanna.
Martedi 4 agosto
la mattina si parte con destinazione l isolato lago di Song Kol.
Ci fermiamo dopo un centinaio di chilometri in un bar per colazione e conosciamo una coppia di svizzeri in bici che da più di un anno girovagano per il mondo ed in kirgikistan erano arrivati da un mese.
Fatti una cinquantina di km oltrepassato Karakol una pattuglia della polizia ci ferma in quanto mentre andavo ai 90 non mi ero accorto che eravamo su una zona da 40 all ora.
Dopo una lunga trattativa riesco a farmi fare solo una multa…5000 lom …circa 80 euro
Quindi finalmente per arrivare all isolato lago troviamo la prima vera pista di circa 50 km….molto molto bella, la pista arriva ai 3200 metri ben mantenuta ma con tratti a strapiombo su delle verdi valli e la pioggia la fa apparire ancora più affascinante
Dopo circa un ora all orizzonte vediamo far capolino il lago con le sue acque cristalline…
Troviamo subito una Yurta per dormire e con l ospitalità con cui questo popolo ti ammaglia ci accendono il fuoco quindi ci accingiamo a cucinare le nostre prime penne all arrabbiata….
Sul tavolo di legno al centro della yurta apriamo la cartina e sviluppiamo il programma del giorno successivo…
Serata veramente molto molto affascinante…..la notte la stufa alimentata da sterco come combustibile si spegne e la temperatura vicino allo zero si fa sentire….
Mercoledi 5 agosto
Al mattino infreddoliti della gelida nottata uscendo dalla yurta lo scenario è veramente da fiaba….
Cavalli al pascolo allo stato brado su una immensa distesa di prato verde che finisce sul lago dalle acque cristalline, rigagnoli di torrenti che spezzano questa immensa prateria , yurte sparse per tutta questa bellissima natura…..il ricordo và alla mongolia..
Preparati i bagagli iniziamo la nostra giornata con destinazione M41
Lo sterrato è veramente bello, molto veloce e vario e devo dire che queste piste sono veramente ben mantenute nonostante non si trovi anima viva oltre i ciclisti europei che sembrerebbe essere molto attratti dal kirgikistan.
Dopo circa 70 km, sul lato di una valle scorgiamo una enorme miniera di manganese e per circa 20 km la pista era nera come il carbone rendendo lo scenario lunare…
La pista si perde nel letto della valle con a fianco l’immancabile fiume rigoglioso di questa parte di asia quindi arriviamo alla nazionale 367 e con grande delusione dobbiamo constatare che è in peggiori condizioni della pista.
Spesso in kirgikistan le strade nazionali sono peggiori delle piste in quanto peccando di manutenzione si alternano tratti di asfalto disfatto ad enormi buche piene di terra battuta e non è il massimo della sicurezza.
Dopo circa 100 km facciamo fatica a trovare l imbocco della M41 causa continui lavori in corso non terminati e la scarsa corrispondenza delle mappe del satellitare.
Siamo costretti più di una volta a tornare indietro anche perché richiedere informazioni ai locali risulta essere arduo nel capirsi…..nessuno parla un minimo di inglese.
Finalmente dopo non poche difficoltà riusciamo a trovare la nostra meta del viaggio LA PAMIR ROAD ….M41
La strada del Pamir conosciuta come M41 attraversa l altipiano anonimo attraverso l'Afghanistan, l'Uzbekistan, il Tagikistan e il Kirghizistan.
È la seconda strada internazionale più alta del mondo dopo quella del Karakorum. Malgrado sia designata come "strada principale", è molto trascurata e in certi punti è gravemente danneggiata da erosione, terremoti, frane e valanghe.
Non ha però interruzioni e serve tutta la regione autonoma del Gorno-Badakhshan.
Il sentiero di questa strada è percorso da millenni, facendo parte della via della seta.
Poco dopo aver imboccato l M41 Luca si accorge che la gomma posteriore è a terra per un chiodo conficcato.
Ci fermiamo smontiamo la gomma e nel rimontarla dopo aver sostituito la camera d aria dobbiamo penare non poco per rimontare l Haiedenau oltretutto uno strappo della cintura fa saltare in maniera molto evidente la ruota posteriore quindi ci sistemiamo in una pensione lungo il fiume pamir
Giovedi 6 agosto
Al mattino decidiamo comunque di andare avanti ma dopo circa un 200 km causa anche l elevata temperatura del suolo il pneumatico scoppia.
Luca con molta destrezza evita il peggio di una rovinosa caduta e riesce a tenere la moto in piedi.
Siamo abbastanza sconcertati anche perché dove diamine troviamo adesso in kirgikistan un pneumatico posteriore? Sono circa le 14 di un torrido pomeriggio e di istinto dico a Eugenio e Luca di sistemarsi alla meglio mentre io proseguo per Osh che dista circa 250 km alla ricerca di un pneumatico.
Inizio a telefonare ed alla fine scopro grazie all amico Cristiano che conosce molto bene il paese che l unico posto dove posso trovare il pneumatico è presso uno svizzero che ha una agenzia di viaggi in moto ed infatti così è stato.
La sera arrivo ad Osh una delle città più belle della via della seta e non mi resta che trovarmi una sistemazione in quanto al mattino ho l appuntamento con lo svizzero
Venerdì 7 agosto
di primo mattino chiamo ancora per telefono il sig.Patrik quindi raggiungo il suo ufficio
Non immaginate la gioia nel vedere che da uno scaffale pieno di gomme da moto sfila una 150.70.18 che non è una misura commerciale. Decido comunque oltre alla gomma per Luca di prendere anche una coppia di scorta in quanto dovendo affrontare centinaia di km in off meglio andare sul sicuro
Carico le tre gomme, foto di rito con Patrik che è stato anche molto onesto in quanto per le tre gomme mi ha chiesto 500 dollari e via di ritorno da Luca ed Eugenio con la felicissima notizia.
Percorro i 250 km senza neanche una sosta pensando a loro che tutta la notte sono stati sul ciglio della strada e quando arrivo Luca mi accogli come un re magio
Montiamo la gomma e di nuovo di ritorno ad Osh
La serata ci permettiamo una cena nel ristorante più lussuoso della città
Sabato 8 agosto
Lasciamo Osh di buon mattino sapendo che ci attende la frontiera con il Tajikistan
Dopo pochi km.il clima cambia decisamente e dai 38-40 gradi scendiamo ai 15-16 dovuti alla variazione di quota della M41
Finalmente eccoci alla frontiera poco dopo un enorme posto di blocco dell esercito kirgizo che con molta cordialità ci invitano anche ad una foto di gruppo.
Arrivati in frontiera superiamo subito quella kirgiza mentre quella tajka ci riserva subito della sorprese
Ci vengono chiesti a persona circa 60 dollari per disinfestazione ed autorizzazioni varie oltre alla grande perdita di tempo.
Finalmente entrati in territorio tagiko inizia la vera M41
La strada sterrata è veramente in pessime condizioni, priva di manutenzione e dopo circa 60 km. siamo costretti a guadare un fiume causa la caduta del ponte dovuta alle eccessive piogge dei giorni indietro.
Superato anche questo ostacolo ci fermiamo per una foto di rito con alle spalle il recinto del confine con la Cina e capiamo di essere veramente lontani da casa…
Verso sera raggiungiamo Caracul un villaggio perduto nel tempo sul lago omonimo
Troviamo una sistemazione molto graziosa in una homestay e ci rendiamo subito conto della povertà di questo popolo
domenica 9 agosto
partendo di buon mattino la temperatura è molto rigida, considerate che siamo a 4000 metri e ci aspetta il passo più alto della M41 a ben 4665 metri
La strada è veramente molto affascinante ed abbiamo sulla nostra destra sempre il confine cinese
La sera ci fermiamo nella località termale costruita dai russi ma onestamente non poteva essere un luogo più triste e sconsolato….sporco, mal mantenuto, servizi igienici inesistenti…..ma non abbiamo alternative ….
lunedì 10 agosto
torniamo indietro sulla M41 in quanto il crollo di un ponte nei pressi di Khorog non ne permetterebbe la viabilità ma comunque avremmo ripercorso questo tratto della M41 per gustare la meravigliosa strada che confina per circa 350 km con l afganisthan in direzione Eshkaschem
Devo dire che questo tratto è stato il più bello di tutto il viaggio.
Dopo il posto di blocco dei militari del GBAO che è la regione autonoma omonima ed il relativo controllo sui nostri passaporti del relativo pagamento del permesso di entrata ci immettiamo sulla fantastica strada mista sabbia e pietre.
Affascinante avere un fiume impetuoso che divide l Afganistan dal Tajikistan ed in alcuni tratti i due paesi quasi si toccano…..dall’altra parte in Afganistan una stretta strada tagliata a piccone nelle montagne rende lo scenario molto suggestivo ed inquietante…nessuno che la percorre, solo alcune moto russe rigorosamente montate da due persone che sempre lanciano un saluto dalla nostra parte che rappresenta comunque l’occidente per loro
Lungo l’impervia strada molto sabbiosa succede di tutto incluso il rimorchio di un tir che uscendo dalla carreggiata miracolosamente rimaneva ancora ancorato alla strada rischiando di finire in un dirupo, ma la vera sorpresa è stata quella di aver incrociato un carissimo amico Simone Chieregato con cui avevo in passato condiviso un viaggio nel caucaso….è veramente incredibile….ci fermiamo a parlare e scambiare le nostre esperienze di viaggio
