Il giorno 31/05/2013 arriviamo all'aeroprto di Alghero in tarda mattinata e lì ci viene a prendere un tipo dell'organizzazione che si chiama Ottavio, ci stipiamo in una Land Rover in 8 con i bagagli ed arriviamo all'hotel Corte Rosada di Porto Conte dove si trova l'assistenza con tutti i team ed il furgone RMT (Racing Medical Team) con le nostre moto.
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Riesco a montare il cavalletto sul mio cancello ma non a farlo funzionare, si apre,ma non tiene su la moto.
Dopo una bella mangiata ed una sonora russata nel prato
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La sera di nuovo bella magnata, poi il brifing e all1 di notte a nanna.
Il giorno dopo sveglia alle 6 : colazione, bagagli, alle 7 si parte in furgone con le moto al seguito per Ozieri da dove parte la 1a PS di sabato.
Sono parecchio agitato perché ho paura di non riuscire a fare in tempo a caricare il Rod Buk, mettere l'acqua e la pappa nello ZAINO (non zainetto!) medico che pesa sicuro più di 10 chili. Alla fine riesco a fare tutto in tempo e con l'altro medico arrivo alla nota che mi è destinata. Posto niente male, in cima ad una collina con vista a 360°, si vede Ozieri laggiù in fondo,lontano.
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Dopo il passaggio del 40° concorrente, dalla direzione di gara mi mandano a vedere perchè c'è un pilota fermo da un quarto d'ora ed alcuni altri piloti son fermi con lui. Devo fare un pezzo piuttosto tecnico (per me) nel bosco con fango, guadi in curva e pietre, quando in cima ad una salita, schivando un paio di moto messe di traverso, c'è questo giapponese Soshito Nakakata a cui è caduta la moto giù dalla riva, gli altri lo hanno aiutato a recuperarla e se ne stanno andando, mentre lui armeggia per riparare il Rod Buk.
Dalla direzione mi dicono i rimanere lì fino al passaggio delle scope. Poggio la moto contro la riva e non mi accorgo che viene avvolta dai rovi, fortuna che ho con me la pattada ed in in un oretta riesco a liberarla.
Passato l'ultimo concorrente arriva il doc. Bosco lo seguo per finire gli ultimi 30 KM di speciale. Mi pianto solo una volta su un passaggio ripido con pietroni, ma non sapendo andare sulle pietre mi ammazzo di fatica e a circa 3 KM dalla fine mi devo fermare sputando pezzi di polmone con il cuore a mille e con la vista aneebbiata,via radio mi dicono di darmi un andi e finisco bene o male la PS. Il resto del trasferimento è una goduria tra sterrato veloce ed asfalto dove riprendo una respirazione quasi normale.
Si arriva ad Arborea vicino ad Oristano all’hotel Horse Country; una specie di lager sterminato, dove per fare qualsiasi cosa devi fare chilometri. Un sacco di gente, oltre alla carovana del rally ci deve essere un concorso ippico, quindi un macello.
E’ l’ultimo pomeriggio tranquillo, perché nei giorni successivi sarò sempre con Claudio (medico endurologo bergamasco) nella IIa PS, il che vuol dire sveglia e partenza come tutti gli altri, ma ritorno sempre per ultimi intorno alle 9-10 di sera. Perciò: briefing fino a mezzanotte e sveglia alle 5.
Domenica partenza alle 7, io con Claudio sul furgone. Dobbiamo andare a Porto Paglia dove c’è l’assistenza. Porto Paglia è un’insenatura splendida sulla costa occidentale; a sud c’è un’antica tonnara restaurata ad appartamenti.
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Le gomme non resisteranno ancora due giorni e domani non c’è assistenza, allora i ragazzi della ktm ci vengono incontro smontando e rimontando le ruote e noi ci compriamo le gomme dal camion gommista. Ci lubrificano la catena ed a Claudio cambiano pure le pastiglie del freno posteriore.
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Vorremmo partire subito per la IIa PS. Ma Riccardo dell’organizzazione dice che c’è tempo e ci invita alla grigliata a base di spigole, salsiccia sarda,pecorino e cannonau. Finalmente partiamo!
Arriviamo all’inizio della IIa PS. Dove c’è Andrea Solinas il direttore di PS. Che ci dice “siete in ritardo,i primi partono tra 15 minuti”. Minchia!!!.. Io devo trovarmi al 37° km. Mi consolo pensando che Gianfranco mi ha detto “ti diamo un tratto facile e scorrevole”. SU GUNNU facile e scorrevole!!...Dopo circa 1 km, usciti dal bosco ci troviamo di fronte alla Scala dei Turchi: una parete verticale percorsa da una mulattiera a tornanti con la pendenza di una scala e come fondo una frana di sassi grossi sì come meloni, ma a spigoli, “Sti qua sono cilindrati!!!”. Dopo un po’, vedendomi in chiara difficoltà Claudio fa “Io vado alla tua nota e tu vai alla mia che è più vicina”. Rispondo sì con un filo di voce ed un vago cenno della mano. Riparto, la moto salta qua e là come una cavalletta, come accenno a chiudere il gas fa CIUF! e si spegne, metto giù il piede, ma no trovo il terreno, risultato la moto casca e bisogna tirarla su. Nel frattempo laggiù in basso si sente il BRAAAAM BRAMMM dei primi. Riparto e mi fermo all’esterno dei minuscoli tornanti, dopo ogni concorrente riparto e mi fermo appena sento di nuovo il rumore. Devo dire che anche i primi fanno fatica e mettono giù il piedino. Alla fine dopo 5 cadute e 4 km di salita cò sassi, altri 3 di sterrato umano arrivo alla mia nota.
Li’ trovo Riccardo con due amici ed i suoi nipoti che sono venuti a vedere la PS. La gara finisce senza incidenti.
Ripartiamo io e Riccardo per arrivare all’appuntamento con Claudio, ma Claudio non c’è. Ci telefona che ha sbranato il cuscinetto della ruota posteriore. Ci diamo appuntamento ad una miniera abbandonata dove possono arrivare col furgone per recuperare la moto. Faccio “Hai visto Riccardo, sono uno che va piano” risposta: “tu non vai piano, vai pianissimo!!..”
Il ritorno all’albergo di Carbonia è senza storia.
Il giorno dopo lunedì solita sveglia alle 6 e partenza alle7. Sono destinato alla IIa PS. Ed in compagnia di Riccardo del M.C. Gonnesa arrivo alla nota, questa volta in orario!
Riccardo si sistema alla nota precedente,io mi trovo in cima ad uno scollinamento dove soffia un maestrale gelido. Non c’è un albero,roccia o muretto dietro cui ripararsi. Fa un freddo porco.
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Sento Riccardo che parla con alcune pecore di passaggio. “Bee, beee, beee” dice Riccardo, “bee, beeee” rispondono le pecore, chissà cosa si diranno…….
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Me ne vado con le scope e puntualmente dopo un po’ mi pianto sui pietroni di una salita di un torrente in secca. Riesco a ripartire e seguo le scope fino all’asfalto; loro proseguono, io accompagnato da due ragazzi arrivo direttamente alla fine della prova speciale. Stanno arrivando gli ultimi quad,. Do da bere ad uno degli Emirati. Arriva anche Claudio con le scope. Ci sono ancora 120 km di trasferimento fino ad Arborea, quasi tutti di sterrato. E’ la prima volta che mi diverto veramente in off..
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Racconto agli altri di come mi sono riparato sotto il lentischio. Mi dicono “ma sei matto? Se c’erano le pecore era anche pieno di zecche!!!!” Da allora mi gratto e non ho ancora smesso.
Dopo cena brifing e prima dell’una non si va a dormire. E’ difficile ormai avere le informazioni (nota di destinazione,orari di partenza, rod buk, ecc..) quelli dell’organizzazione sono un po’ in difficoltà.
IIa PS. di martedì. L’ICO ha smesso di funzionare. Mi trovo al fondo di una valletta piena di vegetazione , c’è un sacco di mosche, un ruscelletto,
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Dopo un po’ arriva uno dei ragazzi della sicurezza e mi fa “lì la moto non va bene” e me la fa mettere sulla strada in salita dopo il tornante, mette anche la sua moto accanto alla mia e tira pure una fettuccia di traverso.
Arriva il primo pilota, Coma, e gira proprio dove pensavo io. Si trova davanti in mezzo alla strada le due moto e la fettuccia, due secondi di santi e parolacce e riparte in tromba portandosi dietro la fettuccia strappata. “Che figura di merda, ho rischiato di far sbagliare la nota a Coma, avevi ragione tu, presto, togliamo le moto via da lì!!”.
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La posizione è molto bella perché permette di vedere i piloti passare sulla costa di due colline più in là
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Arrivo ad Allai e mi fermano i Carabinieri “Patente e libretto”. Il libretto non so dov’è, telefono a Gianfranco che capisce male e mi dice “E’ nel baule del carrello, le chiavi dei lucchetti sono nel cruscotto”. Mi avvicino al carrello, il carabiniere mi fa “Ma il suo amico tiene il libretto lì?. Strano il suo amico. In ogni modo vada,era solo un controllo”.
Raggiungo gli altri che sono in cima ad una montagna curata dalla forestale, con una vista a 360° spettacolare.
Carichiamo le moto e partiamo alla volta di Buddusò. Non faremo in tempo a raccattare Claudio che si trova alla fine della IIa speciale. Ci aspettano 150 km di curve e sono già le sette di sera passate. Arriviamo all’albergo La Madonnina di Buddusò che sono le 22.30. Una rapida doccia e cena molto buona.
Il giorno dopo, mercoledì, Andrea Solinas mi fa “Oggi sei con me nella seconda parte della speciale da 200 km”. Passiamo dal distributore dove lui incontra un amico che ci offre il caffé. Io vado in cerca delle batterie dell’ICO, ho già controllato il sensore, è a posto, spero di risolvere il problema con delle batterie nuove.
Donatello, l’amico di Andrea ci verrà à trovare all’ora di pranzo. Arriva con salsiccia sarda, pecorino,cannonau, filu ferru. Mazza che buoni!!! Siamo su di un passaggio veloce e spettacolare
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Poi Andrea fa “andiamo, abbiamo ancora un’ora di asfalto”.
Si arriva a San Teodoro, c’è grande festa, ma noi non ce la possiamo godere perché l’aereo non aspetta. All’aeroporto di Olbia non mi accorgo che avevo la pattada nella tasca della giacca, passo il controllo senza che nessuno se ne accorga.
All’anno prossimo, sicuramente mi muoverò meglio in off. e mi divertirò di più.
Mi sembra di avere già imparato molto in questi quattro giorni.http://www.shopteam.it/contents/media/c ... attada.jpg