Eccoci qua, tornati in ufficio. mi fan male tutti i muscoli e non riesco a concentrarmi sul lavoro, prechè continuo a ripensare al we appena trascorso.
Ripenso alle traiettorie, alle pozze, ai guadi, al gas, alle risate, alle cene, alla compagnia, allo spingere le moto su quella pietraia bastarda e mentre ripenso a tutte queste cose c'ho un ghigno che va da orecchio a orecchio.
Ma partiamo dall'inizio. le previsioni meteo danno "Sturm und Drang", ho montato una anterirore tassellata perche mi aspetto fangazza atroce, metto l'antipioggia nello zainetto affinche sia a portata di mano e parto. La discesa da Firenze a giu è tranquilla e senza sorprese, e appena arrivati al camping si ha appena il tempo di salutare le facce gia conosciute, salutare quelle nuove e mollare i bagagli che subito si riparte per il giro del venerdi.
Il fondo è compatto e le ruote mordono bene, le prime salite e discese servono a togliere la ruggine, poi piano piano riprendo confidenza e aumento il ritmo e faccio scorrere di piu la moto. i paesaggi che ci scorrono attorno variano dal sottobosco al lungocampo, ma ci presto poca attenzione perche sono concentrato sulla strada. Questo però cambia nel pezzo della ferrovia. "La zona che andremo ad afforntare è un posto particolare" -ci dice Ermanno- " state attenti alle bestie e vedete di non entrare nelle pozze che sennò ci lasciate la moto."
e non scherzava! serpeggiamo tra alberi bassi e queste pozzone verde fosforescente. alla fine la vegetazione si apre e davanti si para una mandria di bufale bianche. veramente surreale come effetto, totalmente alieno rispetto a quanto visto prima.
il resto della giornata è una raffica di sterrati, finche non si torna al campeggio, dove ci aspetta una doccia calda, una birra ed una bella cena. e poi a letto presto che domani è "guera" e alle 8 si parte.
Il sabato è il giorno del giro lungo. tanti, troppi scorci e situazioni ganze per descriverle tutte. fighissime però la discesa da downhill, e anche una altra salita con sponde e appoggi che sembrava un pistino di cross, le pozzone dove a me ed a jaga è stata fatta la doccia, il guado del Tevere, un castagneto con degli alberi enormi che saran stati centenari, i campi vicino al poligono e la campagna dove abbiam pranzato che sembrava tirata su di peso dal film "il gladiatore". Menzione d'onore alla pietraia bastarda dove ho sputato tre polmoni e maledetto tutte le divinità che conosco. Cena ad un ristorante nei pressi, con "fieno" e troppo vino per avere un ricordo preciso.
Domenica mattina si è salutato chi veniva da piu lontano e ripartiva, poi una revisitazione del giro del primo giorno. sempre bello e col terreno diverso, visto che nella notte aveva piovuto un po'.
Insomma, un bell'evento. Siamo stati graziati dal tempo e dalla pioggia e tutto si è svolto in maniera piacevole e ottimale grazie alla dedizione di chi si è prodigato per l'organizzazione e la gestione.
Gia mi mancate e non vedo l'ora di rivedervi al prossimo incontro. Chi non c'era si è perso un fine settimana rigenerate per lo spirito ed il corpo.
Adesso però postate le foto che io non ne ho fatta nemmeno una.