Eccomi rientrato.
Alla domanda come è andata non so bene come rispondere…
Iniziamo dalla classifica, che quando si parla di gare è quello che poi conta. Mi sono classificato 13esimo di categoria (non so perché sono finito nella twin zilinder) e 1424 di categoria generale su 2000 tondi tondi.
Ma riassumere questa esperienza in due cifre non rende .
L’andata
Per arrivare là ci sono 700 km, ho deciso di fare autostrada fino a Villach e poi statale fino ad Eisenerz. Peccato che mi sono trovato sotto un temporale che non mi permettevano di superare gli 80 km\h da poco oltre il confine fino a 60 km dall’arrivo.
Stanco e bagnato, decido di non arrivare direttamente alla gara, ma di dormire a Trofaiach (25 km dall’Erzberg), farmi una doccia calda, bere qualche birra e ripartire più carico il giorno dopo.
Sveglia, colazione più che abbondante in paese (ho dovuto dire di no ad un gruppo di “Alpini” locali che mi hanno offerto birra), rimpacchetto i bagagli e vado a caricare la moto. O anche no.
Non trovo le chiavi!
Panico, quelle di riserva della moto le ho, ma quelle della catena no! E oltretutto visto i consigli di chi è già stato all’Erzberg ho portato una catenazza con i contro cazzi! Ok respira. Di solito le lego sempre al giubbotto ma oggi non ci sono.
Smonto tutto il bagaglio, tiro fuori tutto, controllo tutte le tasche e varie. Niente. Rimpacchetto tutto, voglio comunque essere pronto alla partenza. Mi incammino verso il posto dove ho cenato la sera prima, è vero avevo bevuto 3 medie ma dubito di esser messo così male e soprattutto non credo di essermi portato dietro le chiavi…Flash! Non ho controllato nella piccola taschina della moneta…e le maledette sono proprio lì!
Riprendo a respirare, torno indietro, slego la moto, carico il bagaglio e riparto.
OVVIAMENTE ero già vestito da enduro ed c’era una giornata di sole paura!
Il Village
Sono arrivato ad Eisenerz dall’alto e ad un certo punto te la trovi davanti, la montagna gradinata che si vede in tutti i video, grande imponente rossa e bianca.
Eisenerz il paese che ospita la manifestazione è immerso nell’evento. Addirittura c’e un cartello fisso all’ingresso del paese che ricorda quando sono le date; per capire dove andare basta seguire la coda chilometrica.
Arrivo alla registrazione e mi sento fare la domanda che più volte mi verrà fatta durante questi giorni “alone? No car?”, mi danno il braccialetto e sono ufficialmente un RIDER.
Ora devo arrivare alla zone in cui c’e la tenda di Desertwins a cui mi sono appoggiato e non è così facile, i vari marshal ed addetti alla sicurezza, non parlano una parola di inglese, nemmeno la parola SPECIAL PADDOK è a loro comprensibile.
In giro è un caos di 50ini di ragazzini locali + mezzi dei partecipanti alla gara + veicoli vari che vanno in giro a ritmi più o meno sostenuti. I motociclisti vanno da quello con abbigliamento enduro completo a quello con pantaloncini ed infradito ma sempre con il casco! Pena se vieni trovato senza casco è l’esplusione dall’area dell’Erzberg che tu sia un visitatore o un partecipante.
Finalmente trovo la mia area, recupero le borse che avevo mandato su in furgone con il gentilissimo Maurizio e monto il campo, finito vado a recuperare le “tabelle” per poter partecipare alla gara. Ovviamente c’e una fila disumana e la temperatura oggi è di 30 gradi, fa un caldo torrido, serve una birra per combattere la calura. Ci si registra, si paga per il trasponder e nel mio caso anche per l’assicurazione da recupero con elicottero (giusto come scacciasfiga) e poi si passa ai rigorosi controlli dei mezzi….insomma guardano che il numero di telaio coincida con quello dell’iscrizione e basta.
Il tutto si svolge davanti ai paddok di ktm e husqvarna con le moto dei piloti di punta belle in vista.
Nell’area ci sono anche negozi di abbigliamento, di ricambistica di moto KTM cibo e bevande più lo stand della Mitas da cui mi farò cambiare la gomma. Qui si possono vedere i locali che aspettano come avvoltoi i cambi gomme per vedere cosa si può portare a casa di buono. Io da canto mio ho portato a casa un metzeler six day extreme NUOVO usato secondo me per meno di 1 km! Ci sono ragazzi che vanno via con 4 gomme alla volta…
Torno al mio campo, dove nei giorni successivi cucinerò, dormirò e mi siederò per guardare i fighi che scorrazzano su e giù per la cava.
GIRO DI PROVA
Il giovedì faccio giusto in tempo a prepararmi per il giro di prova del IRON PROLOGUE. Non potete immaginare il casino…visto che nessuno controlla gli accessi a questa zona, oltre a tutti gli iscritti c’e una marea di gente. Vi potete immaginare la polvere in una cava secca con oltre 2000 moto che scorrazzano, non si vede davvero niente. Lascio perdere le due salite, c’e un grumo di moto piantate che salgono e scendono, preferisco tenermi la sorpresa e la salute. A termine incredibilmente si fa inversione e si torna indietro, con gente che sta ancora salendo…polvere su polvere; non ho capito un c@zz0 del tracciato, mi è sembrato abbastanza semplice salvo per le due salite che incutono un certo timore riverenziale.
Rientrati i piloti più seri cambiano pignoni in base alla lunghezza dei rettilinei, aggiustano carburazioni, cambiano molle, modificano click. Io per non sentirmi pirla faccio il massimo che posso, tiro via il filtro e scrocco un po’ di aria compressa, ma più per non sentirmi un pirla che per reale necessità.
(questa è per darvi un'idea della polvere)
PROLOGO PROVA 1
Nella notte è piovuto e la mattina continua a gocciolare, è davvero un bene, il terreno è pesante e non ci sarà polvere!
L’orario di partenza previsto è alle 11,30 ed alle 10.45 bisogna essere nella zona partenza. Sono teso, ma la notizia che le due rampe si possono saltare mi distende un po’, non voglio rischiare al primo giorno di far male a me o alla moto.
In attesa di partire si chiacchera con gli altri, devo dire che gli altri rider mostrano rispetto per la mia scelta ed anche gli spettatori sono ben predisposti quando gli racconto che sono arrivato su in moto. Mentre gli altri bevono strani intrugli energetici o mangiano barrette, io approfitto della ben disposizione dei passanti per scroccare un po’ di birra.
Arriva il mio turno e me la sto facendo un po’ addosso (e non perché ho bevuto troppo). Alla faccia della precisione tedesca\austriaca l’ordine di partenza è a minchia, trovi il 1200 e il 200 vicino a te che sei il 500…
avviso tutti che sarò lento e che se vogliono passare di farlo pure, che per quanto possibile lascerò strada libera a tutti.
La mia più grande paura è di fare una figura di merda salendo\scendendo dal cancelletto. Arrivo su, semaforo rosso…arancione che dura una vita…e via!
Subito dopo la partenza c’e un saltino (non me lo ricordavo) e lo prendo piano piano, giro attorno al secondo e poi gasss. L’essere in gara ti spinge a dare un po’ di più (anche se davanti a tutti dirai che del tempo e del risultato non ti interessa nulla e ci credi, quando sei lì cambia tutto), proseguo (piano) nella parte guidata del percorso ci sono tratti duri, tratti di ghiaia e tratti con qualche sasso smosso.
Arrivo sotto la prima rampa e rallento…cerco il punto per girarci attorno ma non lo vedo….decido allora di farla…ho preso però la decisione troppo tardi e manco di spinta...arrivo infatti a metà e mi impianto. PANICO.
Appoggio la moto e la giro, la accompagno giù stando nella zona “sporca” quella con i pietroni…inciampo e la moto mi cade ancora. Il marshal mi indica l’uscita e l’abbandono della gara, ma no, sono quasi alla base, arrivo lì e poi penso. Mi fermo prendo fiato e decido di rifarla.
Seconda, gassss e senza problemi sono in cima!
Proseguo, galvanizzato dò ancora più gas e dopo due curve sono sotto la seconda rampa, che è meno ripida ma da sotto appare più rotta, tengo aperto il gas e passo anche qua senza problemi…
Per andare davvero forte ci vuole un bel pelo, non si vede mai la fine del rettilineo o perché ci sono dei dossi che ti tagliano la visuale, oppure perché la strada viene chiusa dal nastro che ti obbliga a girare e non te ne rendi conto se non da vicino. Riesco comunque a toccare i 124 km, che per me sono un super record. Mentre corro su uno dei rettilinei sento un rumore di ferraglia…cosa avrò perso? Non può essere niente di grave, la moto va ancora…ci metto un secondo ma poi capisco…le leve smontagomme!!!
Verso la fine le braccia iniziano a mollare e sul drittone finale non riesco a tirare come avrei potuto, ma come l’oasi nel deserto mi appare il gonfiabile che vuol dire traguardo. Ce l’ho fatta!
Il mio target primario era di avere almeno 1 tempo valido e ce l’ho fatta!
Ascolto i racconti degli altri e non sono l’unico ad aver avuto problemi sulla rampa, Marco il ragazzo con me con l’husaberg 125 si è farmato ad 1 metro dalla cima ed è tornato indietro ed ha bypassato il pezzo (maledetti allora si poteva fare!!!). Si aspetta l’ok del Marshal e si torna tutti assieme in un percorso molto facile però fantastico, attraverso i boschi; ogni tanto si vede qualche freccia rosa che indica il percorso della gara della domenica, cerchi un sentiero per capire dove dovranno andare, ma vedi solo una parete di una montagna con sassoni…(alieni!).
Rientrando mi fermo a guardare la salita in cui mi sono impiantato, mi sento meno asino quando vedo che altri piloti anche con mono più racing non ce la fanno, alcuni ci provano fino a 4 volte desistendo, altri cadono alla prima e rinunciano.
Rientriamo e per combattere la stanchezza assumo birra.
A sera inoltrata arriveranno le classifiche 12esimo di categoria (non so perché sono finito in categoria twin zilinder) e 1325esimo di generale
PROLOGO PROVA 2
Stesso meteo del giorno prima, pioggia nella notte, fresco e qualche goccia ancora in mattinata. Il terreno è fantastico perché si compatta ma tranne in pochi punti non fa pozzanghere e fango.
Eccoci, ci risiamo. Vista l’esperienza della prima tornata e che posso archiviare la paura del cancelletto di partenza dovrei essere più tranquillo, ma chissà perché sono più agitato.
Onestamente punto a migliorarmi a fare tutto il percorso senza andare in terra. Dopo pochi metri dalla partenza capisco che oggi sarà ancora più difficile…il terreno è davvero bucato e per andare bene bisogna avere un forte ritmo e “galleggiare”.
Proseguo fino alla (maledetta) prima rampa, l'ho già fatta ieri quindi decido di prenderla a bomba fin dalla base…se non fosse che sotto si sono formati due cumuli di sassi franati durante le salite delle altre moto, passo la prima cunetta, passo la seconda ma sono troppo deciso, il posteriore mi salta e quando atterra ho ancora il gas aperto, la moto scoda e cado. Volendo lasciare la traiettoria libera, mi rialzo al volo e tiro la moto (stile deserto) per la ruota anteriore indirizzandola a valle, ma non sono abbastanza veloce…il pilota che mi segue cerca di passarmi sopra ma non ce la fa, si ferma con la sua ruota anteriore sulla mia coscia e la posteriore sulla moto e all’urlo di fucking idiot, fucking idiot, fucking idiot è costretto a tornare indietro e riprendere la salita. Non soddisfatto continua con i suoi apprezzamenti per la mia capacità di guida mentre mi sfreccia a fianco. Alla base della salita decido di bypassarla, sono so come va la gamba e non so se la moto ha subito danni. Il marshal mi fa fare il taglio, proseguo con la gara ma oramai ho poco da dire, il morale è “calpestato” ma non voglio sfigurare fino in fondo; affronto deciso la seconda rampa e la passo bene anche questa volta, nonostante i solchi profondi del passaggio delle altre moto. A metà percorso inizio ad essere cotto ed a un quarto dalla fine prego per la bandiera a scacchi, arrivo alla fine con le braccia a budino. Vedo il tizio che mi ha semi investito, vorrei andare a conciliare ma da come mi indica ai suoi compari non mi pare il caso.
Rientro al campo, faccio le ultime foto un po’ rammaricato per come è andata.
E’ brutto a dirsi ma vedere altri che vanno in terra solleva un po’ l’umore.
Non rientro nemmeno in tenda, vado diretto al village dove per combattere stanchezza e dolori assumo abbondante birra.
I tempi diranno 5 secondi più del giorno precedente, 13esimo di categoria e 1424esimo di classifica generale
Gli altri eventi
La Rocket Ride è fondamentalmente una gara di salita in verticale. Fanno davvero delle belle salite e come sempre i video non rendono. Belle le finali in cui si sfidano a gruppi da 7.
EnduroCross è una gara molto breve di 20 secondi circa in cui ci si mette alla prova con la Freeride elettrica, da quello che ho visto la moto deve avere una trazione da paura (altro che DR Z!)
RAID on EISENERZ è la parata che si fa tutti assieme in città…che dire, burnout, penne e chi più ne ha più ne metta. Stupisce la partecipazione della città! Tutti schierati a lato a veder passare la parata. Addirittura gli anziani di una casa di riposo erano stati messi in prima fila davanti alla vetrata della clinica. Puoi fare quel c@zz0 che vuoi, ma col casco! Finito l’orario e dichiarata chiusa la parata è finita la tolleranza, tutte le regole vanno rispettate ed è pieno di polizia (con etilometro a portata di mano) a farle rispettare
IL PARTY cosa dire…alcool, musica ed adrenalina fanno un bello (o brutto come preferite) effetto sulle persone. Il top dei divertimenti è creare un castello di tavoli da birreria, metterne uno in diagonale, sul quale il fortunato di turno dopo essersi buttato birra addosso e sul tavolo, si lancia a pesce. Questo è tollerato e ben visto, l’ubriachezza è punita con il defenestramento (nel vero senso della parola, ti prendono in 4 e ti lanciano fuori facendoti passare sopra una transenna)
La IRON ZONE, si tratta fondamentalmente di provare la parte della gara che si sviluppa attorno alla zona di partenza e sulle salite della rocket ride. Ci sono davvero dei manici e gente che ci passa ore con una costanza incredibile.
Quello che mi è più piaciuto più di tutti è stato Lyndon Poskitt il gigante su ktm 730 rally. Pilota non ufficiale che era ospitato nel paddok ktm che sta vivendo di buona popolarità dopo la sua partecipazione da privato alla Dakar. Nel paddok è stato estremamente disponibile e simpatico ha messo la moto in piazza e permetteva a tutti di salirci e di fare foto, ed anche durante la gara (si è qualificato tra i 500 che hanno preso parte alla parte finale) non perdeva occasione per salutare e ringraziare il pubblico, sticazzi che manico!
La Hare Scrable la gara famosa vera e propria, non l’ho vista dal vivo; si teneva la domenica a partire dalle 12.00 ed io ho deciso di partire in mattinata. La gamba sembrava peggiorare ed ho preferito anticipare, così anche da non dover fare un’altra notte fuori. Ne ho rivisto spezzoni in questi giorni sul canale Red Bull ma aver visto i luoghi dal vivo da davvero un’idea diversa di quella che è la difficolta della gara.
IL Rientro
Sveglia alle 8.00 (avrei voluto fare prima ma i bagordi della sera prima e la stanchezza generale mi hanno frenato) colazione, smonta il campo, giro di saluti ed alle 11.00 riparto. Decido di fare statale fino a Bad Sankt Leonard, che è abbastanza veloce e con un panorama piacevole. Entro in autostrada ed alla prima sosta sorpresa! Vengo punto da una vespa sulla mano, non ci do molto peso e riparto. Sento la mano gonfiarsi fino a far diventare il guanto stretto e mi rendo conto di far fatica a chiuderla quando devo tirare la frizione, per fortuna sono in autostrada e la frizione mi servirà solo al casello e negli ultimi immancabili chilometri di coda verso casa.
Arrivo alle 19.00, parcheggio avventura andata!
(non mi dilungo sul fatto che ho dovuto fare 2 docce per venir fuori pulito, all’Erzberg avevo fatto doccia solo i primi 2 giorni…)
RINGRAZIAMENTI SONO D'OBBLIGO!
In primis alla mia famiglia che mi ha supportato e sopportato in questi mesi, tra palestra ed uscite in moto.
Poi a Maurizio Vettore di EnduroStradali è stato prima fonte di ispirazione (leggere i suoi racconti dell'Erzberg fatto con il Dominator mi hanno fatto dire, allora forse anche io...), poi è stato supporto alle mie ansie durante, trasportatore di parte delle mie vettovaglie fino all'Austria e da supporto logistico là. Davvero senza di lui non sarei mai partito! A conosciuti e sconosciuti che hanno fatto da staffetta per le mie borse tra Paderno e Bassano.
A gli amici di MotoAdv che non mi hanno dato troppo del pirla quando gli raccontavo della mia idea
Infine alla moto, nonostante tutte le botte prese è sempre ripartita nonostante la frustrazione di un pilota che la limitava. Qualche pezzo è rimasto sulla pista ma l'avventura l'abbiamo portata a casa assieme
Tutte le foto sono visibili qua:
http://imgbox.com/g/BwNRCRgWQt
Il bere trionferà sempre sul male.