Dopo un po’ di tempo iniziamo a chiederci come mai non si vede ancora nessuno e soprattutto perché non si sente neanche il rumore in lontananza! Provo a chiamare, inutilmente, l’unico numero di cui dispongo che è quello di Remo, non ricordo se non rispondeva oppure se non c’era campo. A questo punto Skatman propone di tornare indietro… per me va bene rispondo ma io vengo a piedi perché di tornare indietro in moto non me la sento proprio anche perché se iniziamo ad insabbiarci siamo solamente in due… e già abbastanza provati!
Mentre c’incamminiamo cerchiamo di salire su qualche dunetta più alta per vedere se si riesce a scorgere qualcosa ma ecco che s’inizia a sentire il rumore di qualche moto. In pratica erano stati tutti fermi (e con le moto spente) perché Remo dopo l’ennesima insabbiata aveva dato fondo a tutte le sue forze… non si reggeva più in piedi! Da segni evidenti ed inequivocabili DocLuca e gli altri capiscono che devono farlo fermare per un po’… gli viene dato da bere salta fuori pure una barretta energetica e così piano piano il buon Remo recupera le forze per proseguire… già perché ancora non è mica finita… non siamo mica usciti fuori da quel merdaio!
Da questo momento in poi io non ho più foto a testimonianza degli eventi anche perché gli ultimi chilometri (non saprei dirvi quanti… ma sempre troppi!!!) diventano un vero e proprio calvario… il pomeriggio sta volgendo al termine, il sole ormai si è fatto veramente basso e se da un lato questo porta un po’ di frescura dall’altro preoccupa perché ci ricorda che dobbiamo ancora uscire fuori da quel “pantano”.
Ormai si procede stile armata brancaleone, la pista non si capisce più dove sia, ognuno cerca di mettere le ruote dove l’istinto gli suggerisce, la stanchezza è ben visibile sui volti di ognuno di noi… foto non se ne fanno più… gli insabbiamenti continuano anche i 690 a tratti sono in affanno sulla sabbia sempre più molle (in alcuni punti con gli stivali si sprofondava quasi fin sotto il ginocchio!!!).
Malgrado all’orizzonte s’intraveda della vegetazione, chiaro segno che la fine dell’incubo è vicina, raggiungerla sembra impossibile… Miky in un momento di sconforto (ma soprattutto di stanchezza!) propone di andare in paese a cercare un 4x4 per tirare fuori da lì i Bisonti… ormai le forze sono veramente agli sgoccioli… alzare o tirar fuori dalla sabbia i bicilindrici anche quando si è in 4 a farlo richiede sforzi titanici… siamo senza cibo dal mattino, abbiamo bevuto pochissimo e sudato tantissimo (personalmente non ho praticamente fatto pipì tutto il giorno!!!).
Con la forza della disperazione riesco ad avanzare per un po’ senza insabbiamenti o appoggiate… passo Dakfabbri che in quel frangente procede più lentamente (chiudere il gas significherebbe cadere o insabbiarsi) ma poco più avanti sento la ruota post andar giù come inghiottita dalla sabbia… mi fermo immediatamente anche perché non ha senso farla scavare di più meglio aspettare una spinta dagli altri… mentre aspetto vedo arrivare due mobylette con tre ragazzi che procedevano spediti senza alcun problema… poco prima avevano dato una, quanto mai provvidenziale, mano al gruppo più arretrato… aiutano pure me rassicurandomi che ormai siamo alla fine, che manca pochissimo… saranno poche centinaia di metri dicono, poi uno di loro toccando le gomme della mia moto mi fa capire che sono troppo gonfie poi toccando le loro mi fanno notare quanto invece siano state opportunamente sgonfiate… già, peccato ci siano pure 200kg di differenza tra i due veicoli! Chiedo loro di farci da apri pista visto che conoscono il territorio meglio di chiunque fra noi quindi mi metto a seguirli in quegl’ultimi interminabili metri che ci separano dalla fine di quell’incubo.
Nel frattempo Skatman si era insabbiato in un punto particolarmente rognoso e una volta tirato fuori gli viene suggerito di dare gas deciso per superare le ultime dune e raggiungere la piccola altura distante un centinaio di metri oltre la quale iniziava lo sterrato… il suggerimento viene preso alla lettera e partito a cannone vola letteralmente sulle dune, sull’ultima arriva troppo forte ( un po’ scomposto ma ormai non è rimasta più neanche la forza di rimanere aggrappati al manubrio!) e una volta saltata atterra di muso… il conseguente volo è inevitabile… caduto pesantemente a terra rimane immobile per qualche secondo facendo temere il peggio… il Doc non può neanche raggiungerlo in quanto pure il suo 690 è insabbiato. Fortunatamente vediamo che inizia a muoversi mentre viene raggiunto a piedi da quelli più vicino a lui e accertato che sia tutto intero viene aiutato a rialzarsi… tutto bene anche skatman è un duro… tiriamo un sospiro di sollievo.
Tirate fuori dalla sabbia le ultime moto (aiutati anche dalle “fresche” braccia dei nostri salvatori in mobylette) chiedo un ultimo sforzo ad ogni mio singolo muscolo ormai veramente cotti… come se non bastasse il dolore rimediato nella botta presa nella mattinata si fa sempre più forte. Saliamo di nuovo in sella quando sentiamo il Doc: < oooh! C’è da tirar fuori la mia moto ancora > dopo che si era speso senza risparmiarsi tutto il giorno a tirar fuori e ad alzare le moto di tutti quelli che ne avevano bisogno di lasciarlo lì non ce la siamo sentita… tirata fuori si riparte e si raggiunge la sterrata che ormai è buio… ce l’abbiamo fatta! Siamo fuori… salutiamo e ringraziamo i ragazzi per il loro prezioso aiuto ed entriamo finalmente a Douz.
Ci dirigiamo verso la piazza per rifocillarci dopo di che andiamo a prendere possesso delle camere nell’hotel dove trascorreremo la notte, subito dopo ci spostiamo per recarci al ristorante per cenare e per incontrare e prendere accordi per l’indomani con una guida locale.
Dopo cena alcuni preferiscono tornare in hotel per riposare mentre altri, compreso me, optano per un dopo cena rilassante sorseggiando dell’ottimo tè.
(foto non mia)
Si starebbe a discutere ancora per ore ma si è fatto veramente tardi, la stanchezza è tanta e l’indomani ci aspetta un’altra giornata intensa… rientriamo.
P.S. (Devo dire che questi sono i momenti che apprezzo e amo di più perché permettono di socializzare, parlando un po’ di tutto senza prendersi troppo sul serio, di scambiarsi opinioni, consigli… conoscersi meglio insomma… persone di diverse parti dello stivale sedute lì tutte insieme amichevolmente… tutte persone che giudico splendite, semplici, disponibili, unite dalla stessa passione per la moto, per i viaggi e per la voglia di stare insieme a condividere le emozioni provate con le quali mi trovo magnificamente bene.)