L’indomani si parte con destinazione Sousse, quasi tutta la strada è un susseguirsi di venditori di benzina di contrabbando e di baracche dove cucinano carne di pecora con tanto di pecore legate lungo la strada pronte per essere macellate non appena se ne rende necessario… ovviamente anche noi decideremo di pranzare mangiando di quella carne. Passando per El Jem troviamo il tempo per una visita all’anfiteatro romano… molto bello veramente…
gladiatori prima dell'ingresso nell'arena!
girando per i sotterranei non si può non pensare a quanti, nei tempi che furono, hanno attraversato questi corridoi andando incontro alla gloria o… alla morte!
Sousse ci accoglie con il traffico tipico delle grandi città ma anche con una vitalità sociale più “occidentalizzata” evidente soprattutto fra i più giovani. Molto bello l’hotel dove alloggeremo con una hall grandissima ed un bar (finalmente) con degli alcolici!!!
Prima di cena ci facciamo un appe con dell’ottima birra dopo di che si parte alla ricerca di un posto dove cenare percorriamo il lunghissimo lungomare dirigendoci verso un locale già noto ai veterani dell’africa dove si mangiano, a detta loro, delle squisite acciughe… Bosco è insofferente all’idea, vorrebbe piuttosto che ci spostassimo in taxi a Monastir a mangiare aragoste e dove si può prospettare un dopo cena più vivace che a Sousse… la proposta viene impietosamente bocciata a stragrande maggioranza per cui si rassegna, controvoglia, all’idea di mangiare le acciughe… fortunatamente (per lui) il locale il venerdì ha il suo giorno di chiusura per cui troviamo alternativa in una bettola molto frequentata dai locals per cui pensiamo <se ci vengono loro> …vabbè diciamo che ci siamo limitati ad espletare un bisogno fisiologico primario và!
Dopo cena ci dirigiamo verso un paio di locali/pub vicino all’hotel che già avevamo adocchiato in precedenza, in uno ci concediamo un tè, ma c’è poca gente… si vorrebbe vedere della “fauna” locale ma questa sembra scarseggiare, in taxi ci si sposta verso altre zone della città ma niente… è ancora troppo “presto” ci dicono… la maggior parte quindi opta per il rientro in hotel mentre gli “oversize” del gruppo si schierano fra le fila della resistenza. Io Dak Bosco e Miky decidiamo di avventurarci a piedi dentro le mura della medina… capiamo subito che lì di locali notturni non ne avremmo trovati quindi, malgrado siamo grandi e grossi per non rischiare di fare pure dei brutti incontri, decidiamo giudiziosamente di uscire da lì… prendiamo un taxi che risulterà troppo “piccolo” per accogliere dei pesi massimi soprattutto sul sedile posteriore dove siamo costretti ad incastrarci letteralmente dentro per riuscire a chiudere lo sportello… con tanto di successiva gag comica in stile stanlio&olio quando una volta arrivati a destinazione mentre Bosco tentava di scendere dall’auto aggrappandosi al montante centrale fra i due sportelli Dak decideva di chiudere lo sportello anteriore schiacciando così le dita a Bosco!!! Ritorniamo in un pub, situato nelle vicinanze dell’hotel, che nel frattempo ha preso un po’ di vitalità, Miky fedele a quanto riportato sotto il suo avatar inizia a far arrivare birre a ripetizione… tutte le birre che non abbiamo potuto bere nei giorni precedenti sono state recuperate.
Un po’ frastornato vado a dormire, osservando Remo che riposa noto che è sudato segno che i farmaci stanno facendo effetto facendogli “scaricare” la febbre. Prima di cadere in un sonno profondo ho ancora il tempo di pensare che quella sarà la mia ultima notte in terra d’africa, visto che l’indomani sera insieme a Remo prenderemo la nave che ci riporterà a casa, ho già un po’ di nostalgia ma soprattutto il rammarico di non aver potuto fare tutti i giri previsti insieme al resto del gruppo e quello di non essere riuscito ad entrare in sintonia/feeling con la sabbia… gomme? Settaggi? Imbranataggine? Paura? Boh! Forse un po’ di tutto questo… sono le ultime cose che ricordo di aver pensato.
L’indomani mattina abbiamo ancora il tempo di concederci una passeggiata e di mangiare un boccone a pranzo tutti insieme prima di separarci dal resto del gruppo che invece rimarrà a Sousse un’altra notte visto che per loro la partenza è prevista per il giorno seguente.
la bancarella ideale per fab!o
Remo che si sbarba e il Doc che ha già fatto
anziano sarto popolare
il gruppo disquisisce sull'architettura locale...
Caricate le moto è il momento dei saluti.. strette di mani, pacche sulle spalle e abbracci sono suggelli REALI di amicizie che prendono vita e si consolidano. Mentre li lascio alle mie spalle andandomene la voglia di rivederli è così tanta che in cuor mio ho già deciso che, cascasse il mondo, sarò presente al motoadventure raid… e così infatti sarà.
Malgrado le indicazioni, apparentemente semplicissime, circa la strada da fare per prendere “l’autostrada” dateci da Miky alla seconda rotonda inesorabilmente mi perdo… attraversiamo così tutta la città (con il suo traffico!) affidandomi al fiuto di Remo ed a qualche sparuta indicazione stradale riusciamo ad imboccare la strada giusta… giunti quasi a destinazione è Remo questa volta che canna l’uscita per La Goulette per cui siamo costretti ad entrare a Tunisi facendo un giro più largo ma tanto siamo in abbondante anticipo… fino ad un certo punto riesco a seguire la traccia sul mio gps (che mio non è perché mi è stato dato in prestito) ma poi non mi raccapezzo più Remo sclera e mi intima autorevolmente di seguirlo… eravamo più vicino di quanto pensassimo infatti svoltato l’angolo ci siamo ritrovato sul lungo vialone già noto in quanto percorso al nostro arrivo il primo giorno, ci dirigiamo così verso il porto con l’intenzione, prima di partire, di concederci una lauta cena a base di pesce seguendo i consigli e le indicazioni del buon Miky.
Espletate le non proprio brevi procedure burocratiche/doganali e dopo una lunga attesa sul molo (bagnata di tanto in tanto da una pioggerella fitta che sembra via via aumentare d’intensità) finalmente saliamo a bordo appena in tempo prima che si scateni un violento acquazzone. Remo sta decisamente meglio tanto da trovare l’energia per intrattenere un simpatico siparietto improntato sulla filosofia esistenziale con l’addetta al bar.
Se Tunisi ci ha salutato sotto la pioggia l’accoglienza di Palermo non è da meno… infatti piove a dirotto e sentendo al telefono mia moglie mi conferma che anche lì piove di brutto… vabbè ho capito mi aspettano oltre 280km di pioggia. Rassegnato prima di scendere dalla nave mi vedo costretto ad indossare l’antipioggia (…e meno male che l’avevo portato!). saluto Remo con l’augurio/promessa di rivederci presto… e così sarà.
Essendo domenica l’autostrada è poco trafficata, il pensiero di questa splendida settimana appena trascorsa mi accompagna lungo il tragitto, arrivato nell’area di servizio di sacchitello (En) mi concedo una sosta per mangiare un boccone e per asciugare un po’ il sottocasco ed i guanti sono grondante di acqua tanto che appena entrato mi ero fermato un attimo per aprire l’antipioggia e già avevo fatto una pozzanghera in terra… ma sono sorridente… la poca gente presente mi guarda con una espressione tra il timoroso ed il compassionevole <magari staranno pensando che non sono propriamente sano di mente!> e magari un po’ di verità c’è penso tra me e me e questa cosa fa persistere il sorriso sul mio volto…
Il rientro procederà senza intoppi (se vogliamo escludere la pioggia che vien giù!!!) ed una volta arrivato a casa una doccia bollente avrà un effetto rigenerante unitamente agli affetti dei miei cari.
Rimane il ricordo di quel gruppo di persone meravigliose, che ho avuto l’onore di conoscere grazie a questo splendido forum, con il quale ho condiviso una settimana di gioie e… dolori! Grazie, grazie di cuore a tutti.