Giorno 5 Pogradec - Lin
Ci sarebbe piaciuto fare un salto in Macedonia a visitare la città di Ocrida (Ohrid) ma a causa della mancanza della targa, decidiamo di evitare problemi di frontiera.
Ci aspetta una giornata di totale navigazione con 3 passi da superare per arrivare ad una quota massima di 1900 metri, è la prima volta che ci muoviamo in una zona che nessuno di noi conosce, con traccia creata dal San Scacco da Toscana.
Si parte e la prima parte della mattinata scivola via in tranquillità. Ci fermiamo anche a fare "chiacchere" con i locali davanti ad una fontanella, creata da una piccola surgiva della falda, dalla quale stavano studiando un sistema di irrigazione per coltivare un angolo fino a quel momento incolto. Tutto ciò diventa spunto di riflessione sulle comodità e gli stili di vita.
COmincia la salita e con essa le fatiche. Ci troviamo ad affrontare tratti rilassati e "veloci" inframezzati da tratti tecnici viscidi (la zona è ricca di acqua e piccole sorgenti\fiumiciattoli).
FInchè rimaniamo in tratti lontani dal bosco la strada è abbastanza scorrevole
Dopo una serie di mulattiere impegnative caratterizzate da un fondo rosso e pietre smosse (sarebbe una strada di comunicazione tra villaggi
) arriviamo finalmente ad un piccolo villaggio
Proseguiamo su un terreno decisamente impegnativo e quando troviamo il piccolo angolo di paradiso del giorno non possiamo non fermarci in cerca di relax e frescura...
Qui Ermanno ci regalerà l'ennesima benedizione..."a regà speriamo che mo migliora perchè comincio ad avercene le palle piene"
. Avete capito come andrà avanti vero???
Ed effettivamente appena oltre inizia il sottobosco e ci troviamo immersi nel fango. Il terreno è decisamente pesante, con profondi canaloni fatti dai camion dei taglialegna, andremo avanti così per le prossime 2 ore.
La stanchezza si fa sentire, le pozze di fango aumentano e si trasformano in piccole piscine (non ho foto ero impegnato e non finirci a mollo) Ermanno presa una pozza con un pò di allegria finisce in terra. Io onde evitare nuove cazziate mi guardo bene dall'aiutarlo e scatto
Ad un certo punto in mezzo a tutto questo troviamo un villaggio semi abbandonato. Ci affacciamo all'unico punto con segni di vita e scopriamo ancora una volta con nostra sorpresa che è un """"""bar""""""
Le possibilità sono birra o coca. Il gruppo si divide, io e Pier birra contro Ermanno e Antonio coca. Cerchiamo di comunicare in un qualche modo, il "proprietario" parla qualche parola di italiano ma non è dell'umore giusto e il liquido trasparente che sta bevendo (che definisce benzin) non aiuta di certo.
Queste poche calorie faranno da pasto, non ci aspettavamo di trovarci così in mezzo al nulla, riposiamo ancora un filo e si riparte.
La strada continua a salire ed il fango continua ad accompagnarci. La strada peggiora, il fango aumenta come la ripidità di alcune curve a gomito. Il tutto è pesante per uomini e mezzi (le moto non saranno mai sotto le 6 tacche dell'indicatore di temperatura). Ad un certo punto sento che la moto "non va" mi da l'idea di essere bloccata, come quando si forma la "palla di fango". Mi fermo a controllare ma è tutto a posto, penso ad un surriscaldamento del motore, così decido di coprirlo di fango. Quando lo vedo friggere sul carter frizione mi illumino. La frizione è andata!
Proseguiamo fin quando vediamo le prime tracce di neve. Ora si spiega tutto quel fango, la neve sciogliendosi ha formato dei "torrenti" che arrivano a valle incanalandosi nelle carregiate.
Come da manuale scatto e non aiuto! Anzi vado oltre, ignoro bellamente!
Ma a tutto c'e un limite e per tirare fuori Ermanno da qua, serve il supporto di tutti
Superato questo nuovo ostacolo, ci si apre davanti un panorama da favola. La cima di una montagna coperta da un soffice strato verde che sembra moquette.
Stare sulla carreggiata è oramai impraticabile e stancante a causa dei laghi di fango misti a tratti di neve, decidiamo di tagliarci ognuno la propria traiettoria passando sul tappeto verde e sorpresa, quando ci passiamo sopra emana un fantastico profumo simile al timo.
Dopo l'ennesimo tratto impegnativo decidiamo di fermarci a prendere fiato
Facciamo il punto della situazione: sono le 5 del pomeriggio, non sappiamo quanto manca alla civiltà, non sappiamo come sarà la strada da qua in poi, abbiamo finito l'acqua ed abbiamo da mangiare 2 mele in 4. Inizia a farsi largo l'idea di una notte sotto le stelle!
Ottimo, proseguiamo.
Dopo un ultimo passaggio davvero hard la situazione va migliorando, incontriamo meno fango ed il percorso è un pò più scorrevole, possiamo rilassarci un filo. Ma non troppo perchè l'insida e subito dietro l'angolo
TIrare fuori la moto da lì sarà l'ultimo intoppo della giornata. Dopo pochi km il terreno si fa duro e decisamente battuto. C'e il tempo per l'ultima foto panoramica del giorno.
Arrivati all'asfalto, capiamo finalmente dove siamo. Ci troviamo a 40 km dal punto di partenza del mattino, dopo averne fatto circa 120 in fuoristrada. Decidiamo di puntare verso Lin un piccolo paesotto che da su un bel lago.
Qui troviamo un hotel con vista lago
Mentre gli altri vanno a farsi la doccia, approfitto della manodopera locale e mi faccio fare barba e capelli (a € 2,50!), torno in camera, doccia e cena. Subito dopo aver ordina vediamo un pò di trambusto, ed un uomo che corre con un secchio verso il lago. Inizialmente pensiamo ad un momento goliardico ed ad un gavettone, ma quando vediamo la gente allarmata scappare, capiamo che in realtà si tratta di un incendio...
. Posso stare tranquillo la mia moto è parcheggiata a casa di gente che vive di fronte, mentre le altre 3 sono proprio all'imboccatura del locale elettrico in cui c'e stato il problema
. Dopo poco tutto si sistema, ma rimarremo al bar fino a tarda notte in attesa del ripristino della corrente nelle camere (povero Antonio senza WIFI!). A mezzanotte circa si va a nanna, cotti dopo una giornata di enduro che sarà difficile dimenticare!
Il bere trionferà sempre sul male.