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Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 24/10/2014, 22:17
da cristiano
Eccomi qui, come promesso pubblico anche qui questo mio report che ho già in parte pubblicato su altri forum.
Mi scuso se qui sono arrivato in ritardo ma vi prometto che cercherò di recuperare: questo è infatti il racconto del viaggio della scorsa estate, 2014, e lo posterò qui tale e quale l'ho postato altrove, in compenso vi prometto che posterò le foto del viaggio del 2013, che include l'attraversamento della Pamir Highway (ho notato che ha fatto alzare subito le antenne a più di uno di voi), con qualche commento in più rispetto a quando l'ho postato l'anno scorso in altri forum...seguirà thread dedicato...
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Dal 2009 al 2012 i miei viaggi estivi sono in qualche modo partiti dal porto di Ancona, per prendere il traghetto per Igoumenitsa.
Dall'anno scorso stanno iniziando da Bishkek, capitale del Kyrgyzstan, raggiunta con qualche ora di volo.

27/7/2014

Bishkek, con Francesco e Ludovico, da cui ci separeremo già il giorno dopo (loro sono diretti a sud, in Pamir)

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Casa di Memo e Chinara è diventata un po'come una seconda casa per noi, quindi colazione e un po' di relax con gli amici Sambor e Ola, e col loro gruppo, appena rientrato da un giro nella parte afgana della Wakhan valley, e non solo.

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Gli altri due lavorano già su una delle loro moto, prima ancora di partire...

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La mia ha i suoi anni, ma li porta ancora bene

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28/7/2014

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Salutati tutti, il viaggio vero è iniziato, sotto la pioggia, attraverso il confine kazako fino ad Almaty

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29/7/2014

Una breve visita di Almaty

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Dalla foto si vede male, ma dietro alla città si ergono le montagne che segnano il confine col Kyrgyzstan

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Charyn canyon

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La discesa nel canyon è ripida e insidiosa, per le prime decine di metri, ma vogliamo campeggiare laggiù

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E quindi giù...

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Dalle foto non si capisce mai quanto possa essere ripida una discesa, ma questa era veramente ripida

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Dentro al canyon

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30/7/2014

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io l'avevo detto che era ripida...ooohhhhh

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Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 24/10/2014, 23:22
da cristiano
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Non mi sono fatto nulla, e questo va bene, ma il resto è un problema: la leva della frizione si è rotta di netto, e la moto è nel mezzo della ripida salita.
Ho un bauletto pieno di ricambi ma naturalmente 9 euro di leva di scorta non me li sono portati.
Noi due soli non la possiamo portare su a spinta, quindi Sabrina si mette alla ricerca di aiuto.
Prima fa il chilometro che ci divide dall'ingresso del parco nazionale, dove però la guardia è sola e non può lasciare il posto.
Le dice che in serata arriverà una jeep.
Poi si spupazza tutto il canyon a piedi, fino al caffè, dove la sera prima avevo visto un furgone; anche lì però le dicono che non si possono muovere e che non possono usare il furgone.
Pare però che debba arrivare un camion a mezzogiorno, e ci consigliano di chiedere aiuto agli autisti dello stesso.
Ripercorsi i 3 km del canyon torna da me e dalla moto, con almeno un po' d'acqua.
Nelle ultime 3 ore non ho visto alcun essere umano.
Smontati anche il bauletto e lo zaino che ci stava sopra, riusciamo quantomeno a rialzare la moto sul cavalletto: proviamo a spingerla ma la riusciamo a muovere in salita solo di qualche centimetro.

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Non possiamo far altro che aspettare che arrivi qualcuno, almeno per portare la moto fuori da quella posizione in cui non la possiamo lasciare, e nel frattempo pensiamo a come fare a risolvere il problema: la cosa più logica sembra trovare un furgone con cui trasportarla ad Almaty (200 km).
Due giorni prima Sambor mi aveva dato il numero del suo amico Marat, che è di Almaty e di mestiere organizza tour in moto nella zona, ma dove siamo il telefono non prende, quindi, spostata la moto, dovremo camminare, o trovare un passaggio, almeno fino a un punto in cui prenda e chiamarlo, o altrimenti fermare dei furgoni sulla strada più vicina, che dista più di 10 km, sperando che siano disposti a venire a caricare la moto e a portarci ad Almaty.

"Il mio ora prende!", mi dice Sabrina sgranando gli occhi.

Compongo il numero di Marat, suona:

"pronto?"
"ciao Marat, sono Cristiano, un amico di Sambor, ci siamo conosciuti l'anno scorso a Bishkek"
"ciao, dimmi?"
"sono nel Charyn Canyon e ho un problema con la moto"
"che problema? che moto?"
"ho rotto la leva della frizione, è una Dominator"
"ok, il mio gruppo viene lì questa sera, ci sarà anche un meccanico, ci portiamo delle leve"
"ma...cioè...ho capito bene? venite QUI stasera? se trovassi un furgone che mi porta la moto ad Almaty non pensi che sia meglio che la porti lì?"
"penso che sia meglio che aspetti dove sei, se fa troppo caldo scendi nel canyon a cercare ombra, a dopo"

racconto a Sabrina la conversazione e quasi non ci crede.

E' Asia: niente è facile ma tutto è possibile, come piace dire a Sambor.

Poco dopo arrivano i primi esseri umani: sono un inglese in moto e due svizzeri in jeep; col loro aiuto riusciamo a spingere la moto fuori dalla discesa, quindi, dopo averci lasciato dell'acqua, scendono nel canyon per visitarlo, con l'inglese che salta sulla loro jeep e lascia la sua moto lì fuori insieme a noi (si, ho pensato di smontare la sua leva e andarmene mentre lui era giù, ma non l'ho fatto).

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Per noi inizia una lunga giornata d'attesa, durante la quale pensiamo e ripensiamo ai giorni successivi, visto che il nostro programma è piuttosto tirato e già stiamo perdendo del tempo

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La leva è tranciata di netto, alla base

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Montiamo la tenda al fianco della moto, per garantirci un po' d'ombra

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Verso le 15.30 arriva un grande Kamaz arancione con rimorchio: probabilmente è il camion che doveva arrivare a mezzogiorno.
Scende uno dei due occupanti, ci saluta, e inizia a girare intorno alla moto, mentre l'altro smonta il gancio del rimorchio, quindi mi suggerisce di mettere la leva del freno al posto di quella della frizione: fargli notare che sono diverse è piuttosto facile e gli dico che comunque arriverà da Almaty un meccanico ad aiutarci in serata. Lui si mette a ridere, probabilmente perché pensa che abbiamo chiamato qualche sorta di europeassistance locale, quindi risalgono entrambi sul bestione e scendono nel canyon.

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Poco dopo ripassano gli svizzeri e l'inglese, che nel frattempo hanno caricato anche un ciclista polacco: qualche chiacchiera, molti auguri, e un arrivederci ai prossimi giorni, visto che i programmi di tutti sembrano piuttosto simili.
Ci chiedono se abbiamo fame, ma decliniamo, poichè nel caso saremmo comunque autosufficienti e non vogliamo fargli perdere tempo.
Quindi dal canyon spunta il furgone che era lì dalla sera prima: il passeggero del Kamaz ne è proprietario e autista e il mezzo viene utilizzato per portare su e giù il materiale dal canyon stesso.
Igor, questo è il suo nome, quasi ci adotta, e ogni volta che torna su dal canyon ha in mano qualcosa di diverso per noi: acqua, fanta, coca cola e pane caldo.
E' una bella persona, Igor.

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Verso sera arriva anche la guardia con la sua jeep, mentre Igor porta fuori dal canyon la ragazza che gestisce il caffè, per permetterle di usare il cellulare

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Noi iniziamo a preoccuparci del non-arrivo di Marat e del suo gruppo: magari è successo qualcosa e non vengono e non ce lo possono comunicare perché il nostro telefono non prende?
Proviamo a metterci nel punto in cui prende e a richiamarlo, ma questa volta è il suo ad essere muto.
Igor ci dice che nella città una sessantina di km più avanti potremmo saldare la leva e che se vogliamo, dopo aver dormito nel canyon, la mattina dopo ci potrebbe portare lui, caricando la moto sul suo furgone: se Marat non dovesse arrivare, il piano B sarebbe pronto.
Poco dopo però, appare una piccola ktm, seguita da due quad e una jeep, dalla quale scendono Marat e il meccanico.
In 10 minuti la mia moto ha una leva della frizione perfettamente funzionante, seppur spezzata a metà, e con qualche martellata diamo una parziale riassestata anche alla leva del cambio, che da 4 anni stava in piedi con una riparazione di fortuna, guarda caso effettuata proprio in Kazachstan nel 2010, e che nell'impatto aveva anch'essa subito un bel colpo.
E' buio ormai, quindi decidiamo di lasciare la moto lì fuori e di scendere nel canyon per mangiare, bere e dormire con la jeep di Marat.
Non sono in grado di rendere l'idea, ma diciamo che il pilota della jeep, nel canyon, al buio, teneva un'andatura leggermente allegra.
Montata la tenda, ceniamo e passiamo la serata al caffè con Igor, prima che si aggiunga anche il gruppo di Marat, decisamente alticcio.
Pago ovviamente io buona parte dei giri di birra, e sono felice così: queste sono le persone che, senza chiedere nulla in cambio, ci hanno sostenuto ed aiutato in una giornata che per molti versi poteva diventare veramente critica

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Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 25/10/2014, 6:39
da Seven
fantastico... :onore:

Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 25/10/2014, 10:48
da cristiano
31/7/2014

Anton il meccanico, io, Marat e la ragazza del caffè

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Un altro problema è all'orizzonte: ormai è evidente che non riusciremo a lasciare il Kazachstan nei 4 giorni originariamentre previsti, e entro il quinto dobbiamo registrare il visto.
In passato ho letto tremendi racconti riguardo la procedura, ma non ho mai approfondito: sappiamo però che la maggior parte delle persone lo fa ad Almaty.
Questo e la necessità di una più salda riparazione della leva del cambio, ci portano a decidere di tornare nella grande città, ma prima dobbiamo uscire dal canyon e arriavre alla nostra moto, posteggiata subito fuori.
Ma a questo ci pensa Igor...

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Salutato anche lui, via verso Almaty

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Pausa pranzo a metà strada, a base di uno di quegli shashlik che solo l'Asia Centrale può offrire

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Incrociamo un ragazzo inglese che ha comprato una moto cinese in Kyrgyztasn e la sta usando per girare la zona: è bello vedere questi giovanissimi cimentarsi in viaggi di questo tipo.
Noi abbiamo iniziato molto più tardi di loro, ma l'importante è aver iniziato:-)

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E quindi di nuovo ad Almaty.
La fortuna ci assiste: l'intero processo di registrazione, che per molti è stato un incubo, ci porta via si e no mezz'ora, grazie al fatto che nella stazione di polizia Sabrina incontra un signore che parla inglese e che la aiuta a compilare i moduli necessari.
Proprio nella via dove abbiamo appena eseguito la registrazione troviamo un ottimo hotel che prevede la formula "metà tempo metà tariffa".
Si, perchè in Kazachstan molti alberghi offrono la possibilità di prendere una camera per 12 ore, anzichè per tutta la notte con i consueti orari di check in e out, a metà prezzo.
Il problema è che sono le 18.30 e non abbiamo nessuna intenzione di partire all'alba la mattina seguente.
L'albergo ha un bellissimo pergolato esterno che funge da bar ristorante con wifi gratuita, quindi la soluzione è facile facile: stiamo al bar a bere, mangiare e guardare internet fino alle 21, poi prendiamo la nostra camera e la mattina dopo la possiamo lasciare ad un orario decente.

1/8/2014

Chiediamo in albergo indicazioni per un meccanico di moto, non ci sanno aiutare ma ci consigliano di andare a chiedere al motoclub della città, che non è molto distante.
Sono le 10 del mattino e non c'è nessuno, ma la signora del negozio accanto al motoclub chiama qualcuno dello stesso spiegando perchè siamo lì, e in 2 minuti abbiamo le indicazioni che ci servono.
Da MyTownMoto facciamo saldare la leva del cambio, quindi siamo finalmente pronti per partire verso nord, seppur con due giorni di ritardo rispetto a quanto programmato in origine

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Uscendo dalla città, però, ci perdiamo e ci fermiamo a chiedere indicazioni.
L'autista della vettura ci dice di seguirlo perché va nella stessa direzione e così facciamo.
Portatici alla nostra strada, ci chiede di aspettarlo un minuto mentre entra nello shop di un benzinaio: ne esce con una mappa del Kazakhstan in cirillico, sulla quale scrive il numero di sua moglie, che parla bene inglese, e il suo, e ci dice di chiamarli nel caso avessimo qualsiasi problema.
Ci chiede anche se abbiamo un numero kazako e quando gli rispondiamo di no salta fuori anche una sim nuova di pacca.
Grazie Roman! E' per incontrare persone ospitali e premurose come te che viaggiamo in questi paesi, prima ancora che per la bellezza dei posti.

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La moto entra in riserva, troppo presto secondo i miei calcoli, ma forse all'ultimo rifornimento non era proprio piena piena.
Al primo paese poco distante chiedo indicazioni per un distributore: "qui non c'è, 40 km indietro o 60 avanti".
Strano: in genere in Kazachstan ogni paese ha un benzinaio.
Di andare indietro non se ne parla, quindi avanti.
Poco prima di partire ho montato un serbatoio maggiorato Acerbis e penso che, se con quello normale con la riserva ci faccio 45 km, con questo 60 non dovrebbero essere un problema.
Dopo 45 km sono fermo, completamente a secco. Sabrina mi guarda incredula: è la prima volta che mi capita in vita mia.
Con le gìultime gocce di benzina torno indietro qualche centinaia di metri, dove ci sono due camion accostati con i relativi autisti intenti a ripararne uno dei due: in genere so che i camionisti sono tra i più disposti ad aiutare in caso di bisogno.
Loro viaggiano a diesel e di benzina non ne hanno, ma almeno ci danno una cannuccia con cui potremmo tirarne fuori un paio di litri da qualche auto di passaggio.
Non ne avremo bisogno: alla quarta macchina che fermo facendo grandi gesti in mezzo alla strada, una mercedes super lusso, mi dicono che il distributore è lì avanti 2 km e che sono disposti a portarmici e a riportarmi poi indietro.
Tanica? Tiro su un paio di bottiglie buttate lì a lato strada e vado con loro.
Il distributore è chiuso ma il benzinaio è lì: il passeggero gli spiega che siamo poco dietro con la moto a secco, il distributore riapre e mi da una tanica da 5 lt, quindi mi riportano alla moto.
Grazie anche a voi!

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Appena ripartiti, noto una vecchia golf a lato strada.
Autista, moglie e bambino stanno tentando di rimettere a posto il cofano che si è aperto in marcia, segnando anche parte del parabrezza.
Non posso non fermarmi ad aiutare, e così gli do una mano a rimettere in sesto il tutto e gli regalo un paio di cinghie con cui fissare il cofano per evitare che ricapiti.

Inizia a calare il sole, decidiamo quindi di fermarci a Sarkand.

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2/8/2014

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Il Kazakhstan è grande, molto grande...

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Avevamo previsto di entrare in Russia dal confine di Shemonaika/Zmeinogorsk, che so essere meno trafficato, e dopo il quale sarebbe possibile tagliare qualche centinaia di km di piattume attraverso le montagne.
Sappiamo però che ci sarebbero parecchi km di sterrato e non ne conosciamo le condizioni, viste anche le recendi inondazioni nella regione.
A Georgiyevka dobbiamo decidere, e decidiamo per la strada più lunga, che passerà poi in Russia per Barnaul, ma che ci da maggiori garanzie, giriamo quindi verso nord ovest in direzione di Semey.
Siamo sempre in ritardo di due giorni e attraverso l'asfalto potremmo recuperarne almeno uno.

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Semey

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3/8/2014

La casa/museo dove ha vissuto Dostoevskij

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Le signore del museo, molto contente della nostra presenza

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Russia!

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Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 25/10/2014, 19:08
da Frikke
L'avevo già letto, ma fa piacere che tu l'abbia condiviso anche qua :ok: :ok:

Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 25/10/2014, 19:16
da cristiano
Frikke ha scritto:L'avevo già letto, ma fa piacere che tu l'abbia condiviso anche qua :ok: :ok:


Grazie, vado un po' avanti così il finale lo posterò in contemporanea:-)

Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 25/10/2014, 19:20
da cristiano
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Barnaul

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Moto Bar

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4/8/2014

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Ingresso nel cuore dei monti Altai

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Pausa caffè

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Il caffè probabilmente ci ha fatto risparmiare un bell'acquazzone che ci ha preceduto di poco

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I monti Altai.
Lasciatemi dare un consiglio a chiunque abbia in programma di percorrere questa strada per entrare in Mongolia da ovest: cercate di programmare il vostro viaggio calcolando brevi percorrenze in questa zona.
Non perché non sia attraversabile velocemente, ma perché facendolo vi pentirete di non aver avuto più tempo per fermarvi ad esplorarla in lungo e in largo.

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A Onguday troviamo un albergo/villaggio dotato di ogni comfort, dove ci fermiamo con due ragazzi inglesi partecipanti al Mongol Rally conosciuti poco prima

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5/8/2014

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Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 25/10/2014, 19:25
da cristiano
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Un traino non proprio ortodosso

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Subito fuori Kosh Agach ci sono delle antenne militari russe che puntano verso il confine

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E quindi i primi cammelli

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Arriviamo al confine alle 15.00 e riusciamo ad orientarci abbastanza bene tra le varie pratiche, ma il tutto è piuttosto lento e usciamo dal lato russo solo dopo le 17.00: il confine chiude poco dopo e per oggi siamo gli ultimi a passarlo.

Questa è la terra di nessuno tra Russia e Mongolia, lunga 20 km.

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E finalmente, siamo in Mongolia!

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Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 25/10/2014, 19:28
da Seven
tanta ammirazione :onore:

R: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 25/10/2014, 20:04
da fil52
Complimentoni,,stessi posti fatti nel 2006

www.fil52motoviaggi.altervista.org

Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 25/10/2014, 20:21
da slash73
Spettacolo!!! :claps: :claps: :claps: :claps: :onore:
Certo che,uno si porta dietro di tutto e un po....ma poi ti manca sempre la minkiata da pochi euro,classici!!! :lol: :lol:
Bravo ancora :claps:

Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 26/10/2014, 9:24
da DakFabri
Spettacolo davvero :welcome: :claps:
E che report infinito
Bravo. Complimenti :claps:

Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 26/10/2014, 11:20
da cristiano
Dal confine ad Olgii sono un centinaio di km, quindi, nonostante sia già piuttosto tardi, decidiamo di tentare di raggiungerla, cosa che ci permetterebbe di recuperare un intero giorno dei due persi in Kazakhstan rispetto al programma originario

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Dopo qualche decina di km inizia addirittura l'asfalto

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Olgii

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L'accoglienza è calorosa...

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Troviamo da dormire all'ottimo Blue Wolf Ger Camp, dotato di docce e di un ottimo locale adiacente dove viene servita la colazione

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6/8/2014

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La Mongolia non è solo paesaggi sconfinati, ger e nomadi. Quando ci sono, le città appaiono un po' così:

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I primi 60-80 km verso Khovd sono asfaltati

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In 10 minuti succede di tutto: siamo in mezzo al nulla, tra le montagne, inizia a piovere (smetterà poi a breve, fortunatamente), ci perdiamo in una pietraia, e si rompe il tachimetro/contakm.

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Torniamo indietro sui nostri passi, prendendo una pista diversa da quella che avevamo imboccato, e troviamo un uomo a cavallo a cui chiediamo indicazioni.
Facendo un gesto con la mano, ci indica che dobbiamo oltrepassare la montagna che abbiamo di fronte e quindi scendere, ma non è facile capire neanche se sia meglio farlo passando a destra o a sinistra della stessa: ci sono tracce in entrambe le direzioni

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Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 26/10/2014, 11:25
da cristiano
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Tole ondulee, corrugations, washboard: chiamatelo come volete ma non è mai piacevole

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Non sappiamo quanti km abbiamo fatto e la giornata è stata piuttosto faticosa, Sabrina è stanca e io pure, così le dico di scendere e andare a chiedere quanto manca a Khovd a delle persone ferme a bordo strada.
Indicano lo scollinamento poco più avanti, sorridendo; sembra quasi che dicano che da lì sopra vedremo la città.
Non convinti, chiediamo "quanti km?"
Si guardano tra di loro, sorridono, e fanno "5" con la mano, quindi, sicuri di essere arrivati, sorridiamo anche noi...

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Khovd, alla fine di questa discesa

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Un ragazzo in moto si ferma a salutarci all'ingresso della città: anche lui viaggia piuttosto carico

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Cerchiamo di trovare un un campo di Ger in cui dormire, ma è abbastanza tardi e siamo stanchi, quindi ripieghiamo su un albergo, cena in camera...

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7/8/2014

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C'è anche un monastero a Khovd, non antico ma sempre affascinante

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I primi 176 km da Khovd a Altai City sono asfaltati...

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...poi all'improvviso, nel mezzo del nulla, l'asfalto finisce, come se avessere iniziato ad asfaltare partendo dalla città e smesso a caso, quando il materiale è finito, ovunque fosse

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Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 26/10/2014, 11:48
da Gemica
BRAVISSIMI PER IL VIAGGIO e complimenti a Cristiano per il report.....abbiamo bisogno di viaggiatori come te per tenere alto MOTOADV.ORG.....
:claps: :claps: :claps: :claps: :claps: :claps: :claps: :claps: :claps: Ci sentiremo sicuramente perché 4 MOTOADVENTURE pensano prepare un viaggio di andata ritorno alla M41....COMPLIMENTI ANCORA :claps: :claps: :claps: :claps: :claps: :claps:

MessaggioInviato: 26/10/2014, 13:18
da fil52
Minchia ,,,peccato c'è gia asfalto,,,cristianomi fai rivivere il mio viaggio,,bravo complimenti

www.fil52motoviaggi.altervista.org

Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 26/10/2014, 14:17
da cristiano
Grazie a tutti dei complimenti ragazzi!
Riguardo la M41, finito questo report pubblicherò qualche foto del viaggio dell'anno prima, agosto 2013, che la includeva...

E per la prossima estate, non è detto che non la ripercorra...ho un'ideuzza bizzarra in testa:-)

Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 26/10/2014, 15:07
da Antoni..one
Belle foto, che colori ... da salvarne qualcuna per metterla come sfondo per il desktop :wow:

Complimenti per l'itinerario :ok:

Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 26/10/2014, 16:06
da Muso
Spettacolo!!
E dopo!!?..........
:onore:

Re: Dall'Asia Centrale alla Mongolia 2014

MessaggioInviato: 26/10/2014, 17:41
da doctorluca
bellissimo.....
letto tutto d'un fiato....
:onore: :onore: :onore: