Famigerato: perché famigerato?
Perché questa è la sua fama: da quello che ho letto prima di partire, questo tunnel, chiamato simpaticamente "tunnel della morte", è lungo 5 km, è poco illuminato, è quasi sempre allagato, ha buche che sembrano crateri, ha ferri affioranti in grado di distruggere qualsiasi gomma e, non essendo areato, si riempie dello smog dei gas di scarico e provoca un'enorme irritazione agli occhi di chi lo percorre, che avrà anche seri problemi a respirare.
Carino no?
In effetti l'ingresso non è proprio invitante.
Ah, i Tunnel sono due, ma l'unico percorribile, in entrambi i sensi, è quello di sinistra.
Non abbiamo alternative, quindi ci copriamo la bocca con un bandana e aspettiamo che arrivino delle macchine: la mia idea è infilarmi tra una e l'altra, così da riuscire a seguire, vedendo, e essere seguito, da uno che mi ha visto e che quindi sa che sono lì.
Le buche ci sono, ma ne ricordo solo una veramente profonda, seppur sempre superabile; l'acqua c'è, nelle buche, ma forse siamo stati fortunati con la stagione, quindi non è il fiume in piena di cui avevo letto; i ferri ci sono, ma non mi sembra di essere un fachiro mentre ci passo sopra; buio è buio, ma è pieno di macchine in entrambi i sensi, quindi tutto sommato ci si vede; inquinato è inquinato, certo non è un bagno di salute, ma i miei occhi non bruciano e con tutta la nicotina che mi metto in corpo già di mio, questi minuti non mi creano alcun problema.
Insomma, dopo 20 minuti siamo fuori: di sicuro è un'esperienza che preferisco non dover fare ogni mattina per andare al lavoro, ma ne avevo letto talmente tanto che sono quasi deluso dalla facilità con cui ne siamo usciti.
Forse è peggio in auto: in moto le buche si riescono spesso ad aggirare, e infatti a metà traversata ho pure sorpassato una delle due auto che mi precedeva perché rallentava troppo e mi faceva perdere il ritmo
Dopo il tunnel, il paesaggio che si vede è questo
Ci sono altri tunnel, di cui mi sfugge l'utilità: forse per l'inverno?
Quindi arriviamo a Dushambe, dove pernottiamo all'Adventurer's Inn
Ricevo un sms da uno dei ragazzi conosciuti a Tashkent, che mi dice che sulla M41, poco prima di Kalaikum, è crollato un ponte e che passare è molto complicato.
Esiste un'altra strada, che va a sud verso Kulob e quindi costeggia il confine con l'Afghanistan fino a riunirsi con la M41 proprio a Kalaikum
E' un po' più lunga ma pare che sia anche più bella paesaggisticamente, quindi decidiamo di prendere questa
8/8/2013
Prima però un giretto per Dushambe
Quello dall'altra parte del fiume è l'Afghanistan