Premessa: non sono un amante dei raduni, dopo un pò che ne fai sono tutti uguali, stesse bancarelle, stesse birre, balletti, spogliarelli, dopo un pò effettivamente una noia.
Mi piace incontrare motociclisti e chiaccherare di viaggi-esperienze-moto e da questo punto i raduni sono fantastici. Non amo la mentalità di MC più o meno seri ed organizzati con gerarchie e quant'altro, in alcuni casi diventa un sano spirito di gruppo e di comunione, in altri diventa fanatismo.
Ma soprattutto non amo la staticità di queste occasioni. Se c'e da fare un week end in moto, punto a fare più km possibili.
Fine premessa.
Detto ciò l'elefante è sempre stato un mio sogno, una di quelle tappe motociclistiche da raggiungere. Per alcuni è Caponord-Africa-SudAmerica-Estremo Oriente. Da quanto ho avuto la moto ho sempre sognato di andare in mezzo alla neve, in Germania a Gennaio nella buca. Negli anni i racconti tra realtà\balle\fantasia hanno fatto crescere questa scimmia a sproposito. Alla fine il 2012 è stato l'anno della congiunzione astrale.
Io con Ktm 640 adv ed il mio socio con Xtz 750 abbiamo deciso di andare.
Prima di tutto c'era da preparare la moto. A dharma (il mio 640) mancavano 2 elementi: un portapacchi e gli sci.
Per i portapacchi abbiamo deciso di utilizzare una placca da forno...
Per gli sci invece abbiamo deciso di sfruttare gli attachi delle pedane passeggero e di attaccarci un nostro accrocchio. Per rendere il tutto facile nel monta smonta, abbiamo usato delle viti con dado a farfalla. Gli sci erano ripiegabili in modo da poter essere trasportati senza impiccio
Questa invece è la moto a pieno carico
Detto ciò si parte. Visto il bel tempo previsto abbiamo deciso di fare il San Bernardino. La temperatura era buona +4° e senza troppi problemi arriviamo al nostro traguardo la sera alle 17.00. Abbiamo deciso di dormire la prima notte a 15 km dal raduno, per evitare di dover piantare la tenda con il buio e per sfruttare una notte al caldo dopo il viaggio.
Alle 10.00 del giorno dopo siamo al raduno. Emozionato come un bambino fuori da Legoland, facciamo le foto di rito, birretta e poi in cerca di un posto dove piantare la tenda.
Ci va di culissimo, troviamo un italiano che stava smontando la sua! E' stato un gran colpo, infatti per piantare la tenda essendo tutto un pendio in discesa, devi terrazzare la neve tipo liguria per crearti un piano, comprati una balla di fieno per evitare di dormire al contatto con la neve, lui aveva già fatto tutto. Beviamo il caffè fatto con la moka sul fuoco, aiutiamo il tizio a sloggiare, birretta di saluto e poi impiantiamo il nostro "campo". Siamo ospiti a pranzo di vicini di tenda italiani, ci mangiamo una bella pasta e poi inizia lo scambio di alcolici. La nostra strategia era di puntare sul baratto. Ci siamo portati tanti alcolici e superalcolici da barattare in cambio di servizi di prima necessità, come fuoco, griglia, pentole. E' stata una buona strategia! In poco tempo avevamo un sacco di amici
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La giornata è "calda" con solo due pile addosso si sta bene ed il sole scalda piacevolmente. Giriamo per la buca dove vediamo moto di ogni genere e fattura, chiaccheriamo un pò con tutti, questo senso di condivisione è davvero "fraterno". Arriva la sera ed io scrocco utensili e fuoco per farmi una pasta e fagioli, il mio socio è ospite di una grigliata. La vista sulla buca è fantastica, una serie di falò, un tizio a petto nudo che fa il mangiafuoco, i soliti igno(ran)ti che fanno scoppiare le marmitte ed ad un certo punto inizia anche una "competizione" di fuochi d'artificio da una costa all'altra della buca.
La giornata è passata davvero veloce, la sera anche, tra tenda e tenda, ovunque andavi alcool-cibo e chiacchere ti accoglievano e scaldavano davanti ad un fuoco.
arriva il momento più temuto, quello del sonno. Non ho sacchi a pelo supertecnici, ma due sacchi super estivi, ed una copertona matrimoniale. Metto sotto la "mantellina" in alluminio, mi infilo nei due sacchi a pelo e mi arrotolo nella coperta. Per non sbagliare mi attacco anche sotto le calze due "scaldapiedi" a gel.
La notte passa alla grande (se non per la pausa pipì per la quale sono quasi congelato) e nonostante i -15 siamo stati "bene". Al risveglio all'interno della tenda una sorpresa. uno strato di brina fatto dalla condensa del nostro fiato. Smontiamo il campo in fretta, ale 8.00 siamo pronti a partire. Birretta di colazione e via verso il rientro. Il tempo non promette niente di buono, inizia a nevicare praticamente subito e per i primi 250 km viaggiamo sotto una fitta nevicata. L'efficenza tedesca fa si che le strade siano pulite. La velocità media scende e siamo costretti a soste brevissime per recuperare il tempo perso. Poco dopo il confine tedesco la neve sparisce completamente e lascia il posto alla pioggia che scioglierà lo strato di ghiaccio che si era formato su casco, moto e giubbotto.
Arrivati a Bolzano ci sentiamo già un po' a casa, smette di piovere e la temperatura è di +5. Treno, Verona e poi casa.
Per me è stato un viaggio fantastico, davvero il coronamento di un sogno che avevo da 10 anni.
Negli ultimi due anni non siamo riusciti a tornare ma per il 2015 puntiamo ancora al ritorno! Per me è una stata una droga, appena tornato sarei voluto ripartire, l'atmosfera mi ha decisamente rapito. Non è stato solo il viaggio (di per sè la strada una palla, una marea di odiata autostrada) ma la preparazione della moto, lo studio del vestiario, la "fatica" per strada e la vita del raduno.
Ecco qualche foto
La "fossa o buca" l'accampamento
Le moto!
La neve ed il gelo