sotto gli occhi del Monviso
Inviato: 08/01/2013, 13:07
Quando ci sono giornate come quel Venerdì scatta nell'endurista quello che definisco "il risveglio della primavera", a volte basta anche il tepore di una giornata di Gennaio per anticipare i termini. Personalmente sostengo che a talune persone la primavera sboccia nelle mutande, a quelli come me sboccia nel casco....
E' così che per caso si mette lì l'idea di farsi un giretto e in due minuti salta fuori un'altra Testa Voida che si associa al quì presente Testa Voida. Ci si dà appuntamento e sorpassando le insidie delle strade asfaltate letteralmente gelate ci si ritrova al loco della partenza
Il Monviso è la giù sornione che ci guarda e noi decidiamo di ravvicinarlo, ma non con comode strade, piuttosto per umili sterrati più consoni alla nostra sete di fatica e colori
come potete vedere i ruoli sono ben chiari, Il Mister è il maestro, e il sottoscritto la cavia....
Ora direi che siamo caldi e possiamo addentrarci nelle fredde vallate del Monviso, ma occhio che l'insidia è sempre dietro la curva lì ad aspettarti e guardate che imboscata ci attendeva
ovviamente il Mister se la aspettava e tutto fila liscio.
Si raggiunge la partenza del Colle della Gilba, e l'aria che tira non è delle più rasserenanti vista la quota della neve che lascia chiaramente intendere l'epilogo. Ma volgendo lo sguardo in su vediamo due caschi accoppiati su un mezzo procedere verso il colle, Mister sussulta e, come la sua natura comanda, infilando il casco lancia il grido del guerriero:
"sono in moto in due PRENDIAMOLI...!!!!"
In guerriero lo si vede sul campo e parte a missile...
Io dietro più rilassato, consapevole in cuor mio dell'impossibilità di raggiungere il colle.
E dopo salti su rocciosi, tornanti che diventavano sempre più ghiacciati, neve accumulata lungo la via, giungiamo alle tracce che svelano il mistero dei due caschi...
ebbene sì, erano con il Quad 4wd, la via per noi era impercorribile, ma il panorama ripagava di tutte le nostre fatiche e il Monviso ci scrutava sorridendo dall'alto dei suoi quasi 4000mt circondato da lunghe valli silenti colme di neve
Il ritorno non è stato diverso dall'andata, vie sterrate e sentieri appaganti per l'esploratore endurista che cerca emozioni, guida tecnica, colori, paesaggi mozzafiato e chi più ne a più ne metta.
Ovviamente l'epilogo non poteva che essere un te caldo nella dimora del Mister sempre con il Monviso ("Gigante di Pietra" come lo chiamano i valligiani) che scrupoloso controlla.
Un doveroso e sincero GRAZIE a Mister e alla sua ridente famigliola che mi hanno ospitato....
Allego anche due piccolissimi video, non per smania, ma per fare capire che nel bosco ci si diverte anche passeggiando con la "Ghinda 990R"
E' così che per caso si mette lì l'idea di farsi un giretto e in due minuti salta fuori un'altra Testa Voida che si associa al quì presente Testa Voida. Ci si dà appuntamento e sorpassando le insidie delle strade asfaltate letteralmente gelate ci si ritrova al loco della partenza
Il Monviso è la giù sornione che ci guarda e noi decidiamo di ravvicinarlo, ma non con comode strade, piuttosto per umili sterrati più consoni alla nostra sete di fatica e colori
come potete vedere i ruoli sono ben chiari, Il Mister è il maestro, e il sottoscritto la cavia....
Ora direi che siamo caldi e possiamo addentrarci nelle fredde vallate del Monviso, ma occhio che l'insidia è sempre dietro la curva lì ad aspettarti e guardate che imboscata ci attendeva
ovviamente il Mister se la aspettava e tutto fila liscio.
Si raggiunge la partenza del Colle della Gilba, e l'aria che tira non è delle più rasserenanti vista la quota della neve che lascia chiaramente intendere l'epilogo. Ma volgendo lo sguardo in su vediamo due caschi accoppiati su un mezzo procedere verso il colle, Mister sussulta e, come la sua natura comanda, infilando il casco lancia il grido del guerriero:
"sono in moto in due PRENDIAMOLI...!!!!"
In guerriero lo si vede sul campo e parte a missile...
Io dietro più rilassato, consapevole in cuor mio dell'impossibilità di raggiungere il colle.
E dopo salti su rocciosi, tornanti che diventavano sempre più ghiacciati, neve accumulata lungo la via, giungiamo alle tracce che svelano il mistero dei due caschi...
ebbene sì, erano con il Quad 4wd, la via per noi era impercorribile, ma il panorama ripagava di tutte le nostre fatiche e il Monviso ci scrutava sorridendo dall'alto dei suoi quasi 4000mt circondato da lunghe valli silenti colme di neve
Il ritorno non è stato diverso dall'andata, vie sterrate e sentieri appaganti per l'esploratore endurista che cerca emozioni, guida tecnica, colori, paesaggi mozzafiato e chi più ne a più ne metta.
Ovviamente l'epilogo non poteva che essere un te caldo nella dimora del Mister sempre con il Monviso ("Gigante di Pietra" come lo chiamano i valligiani) che scrupoloso controlla.
Un doveroso e sincero GRAZIE a Mister e alla sua ridente famigliola che mi hanno ospitato....
Allego anche due piccolissimi video, non per smania, ma per fare capire che nel bosco ci si diverte anche passeggiando con la "Ghinda 990R"