LA “MIA”PURVERERA….2012
Ecco ora che la polvere si e’ finalmente delicatamente posata , e' arrivato il momento , rubato agli impellenti preparativi delle vacanze, di raccontare anche il mio vissuto di questa magnifica esperienza.
Tutto parte alcuni mesi fa’ quando il buon Reds si lascia contaminare dal video postato, in verita' in ogni dove, dal buon Mandrake, in un attimo parte il suo embolo, ha una bicilindrica, gli piacciono le sfide e il ragazzo ha manetta , inoltre come caporekkia del sito motoadv ha i suoi doveri per farsi conoscere… e dunque anche se, poco conosciuto, nel centro italia, Nuvola accetta la sua iscrizione, io seguo la cosa in massimo silenzio e con riservo mi decido a chiedere di poter essere della partita, mi piacciono le sfide, io non ho una bici il 690 e’ una via di mezzo tra i mono competitivi e le big e dunque grazie a qualche appoggio riesco a farmi accettare come Angelo.
I 45 giorni d'attesa scorrono piu' o meno velocemente, le ore vengono scandite dal conteggio e dalle notizie al contagocce di Nuvola,la mia preoccupazione sale , l'ansia da prestazione mista alla voglia di conoscere “quelli delle forchette” anima il mio stato d’animo.
Cosi’ siamo finalmente arrivati al venerdi fatidico della partenza, il viaggio con il carrello viene condiviso con il buon Marzio, che si presenta all’appuntamento con un transalp “ fascettato”, la conoscenza inizia a Piacenza in una piazzola di rifornimento, dove per piu’ di un ora smontiamo mezza moto per riuscire a farla salire sul carrello, il viaggio scorre sereno , la stranezza e che ci dilettiamo a parlare per ore, toccando solo superficialmente i classici argomenti, “m e f” mentre molte argomentazioni ruotano attorno ad uno strano concetto filosofico “ se sei picio e sbagli e’ giusto che tu muoia…” non sempre eravamo d’accordo ma e’ stato un confronto molto interessante.
Dopo ore arriviamo all’abitazione di Nuvola, davanti a casa troviamo ogni genere di moto, ma di esseri umani non c’e’ traccia,scopriremo dopo che in una decina sono andati a fare il primo sopralluogo di un tratto “famoso”, reds appena mi vede mi decanta una salita veramente notevole, e la cosa ovviamente mi crea quella sequenza lecite di domande, ma io domani faccio una figura di merda o…. speriamo che me la cavo?
Questo quesito verra’ sciolto solo il giorno successivo , ma torniamo al venerdi’ sera, prima di partire per il pre-giro ,tanto atteso da Nuvola, considerato un po’ come il test attitudinale per verificare le capacita’ tecniche dei partecipanti , ci dilettiamo in un pre pre prologo, lasciamo riverse per terra almeno una “sporca dozzina” di bottiglie di birra.
Sono arrivate le 19 ed e’ ora di vestirsi, la tensione si percepisce , molti sono come me alla loro “prima” e dunque , sicuramente e’ lecito provare uno strana ansia, finalmente una dozzina di moto si muovono e ci troviamo subito inpegnati in un paio di muri polverosi, dove avanziamo lasciando evidenti tracce del nostro passaggio.
La prima sensazione e’ la comprensione della motivazione del nome dell’ evento, certo la visibilita’ con le moto incolonnate e’ veramente scarsa, l’aderenza sui muri polverosi e’ precaria , se sbagli a partire con una marcia troppo bassa , scavi e fai poca strada, cmq incredibilmente l’unico vero inghippo, che fara’ palpitare piu’ di un motociclista, sara’ la brusca frenata sull asfalto , del mandrake sul povero ignaro Marzio, io che ero in quel momento terz’ ultimo , sento un forte stridio alle mie spalle , mi volto e vedo i due giovani distesi sul ciglio della strada con le moto completamente accartocciate, il cuore mi salta in gola e temo il peggio…
Per fortuna tutto si risolverà con qualche leggera contusione , lembi di maglia strappata, un casco aperto , una moto acciaccata che non vuole saperne di rimettersi in moto, insomma niente di grave, fiiuffffffff………
All’imbrunire,coccolati da un caldo afoso, terminiamo di girare su un pistino tracciato sul argine del fiume , e decidiamo di tornare alla tenda di Nuvola , dove sappiamo che ci aspetta il momento mangereccio di condivisione,le leccornie locali aviotrasportate, la cena sara’ sobria , timorata a base di acqua .
Ecco come potete immaginare e’ stata una serata dove i commensali , per la maggior parte , persone che si sono conosciute poche ore prima, sono riuscite a condividere momenti di vita intensa, vissuti all' insegna della fratellanza e dell'amicizia,mangiando l'inverosimile bevendo vini dal profumo incantevole, il culmine viene vissuto, dal sottoscritto , quando il buon Nuvola , verso le 24, prende in mano la 4 bottiglia magnum di Bobo, e chiedendo silenzio ai commensali pronuncia la frase
"ragazzi io apro questa bottiglia magnum ma la dobbiamo finire ,se no la gente qui intorno ci chiacchera!!!!!!!!!!!!!!"ecco non sto qua a dirvi che ne abbiamo aperte ancora altre giusto per stare tranquilli di non lasciare parole inevase con i vicini di tenda!!!!!!!!!!
La nottata sara' un po' per tutti agitata , vuoi per il fiume di vino, vuoi per l'agitazione dell' evento,cmq al mattino tutti puntuali alle 7 siamo pronti in piazza per partire, a raccontarla tutta qualcuno si trova gia' vestito di tutto punto alle 5.50 ma diciamo che possiamo definirlo un dettaglio..
Breve breafing e si parte incollonati con il metodo delle guardie per segnalare il percorso, bene si parte con il prologo, percorso gia' fatto in parte la sera precedente, che scorre veloce poi ci addentriamo nel stone river, si entra e si esce svariate volte nel fiume , i primi passaggi vanno alla grande , anche se l'acqua risulta essere piuttosto alta, ovviamente la fetecchia si nasconde quando tu sei oramai sereno, nell'ultimo passaggio, le rocce del fiume sono belle verdi e …. la moto fa puff... per non cadere metto giu' i piedi per salvare la sicura caduta... questa cosa mi provochera' a fine giornata dolori ai piedi per le piaghe create , segnalo l'uscita da riferimento del fiume , un argine verticale di 5 metri, che mette in difficolta' qualcuno.
Ok ci siamo leggo la sala successiva, “ ASCENZORE”, questo nome e' sempre stato sulla bocca di tutti come sala da non sottovalutare, Nuvola fa salire noi mono, bene uno dietro l'altro senza pensare saliamo di buona lena, e in sommita' mi dico bravo... si bravo ma io ho un mono, come cappero saliranno i miei colleghi con i loro catafalchi da 200 kg?
Ebbene, alcuni dovranno fare piu' tentativi, ma in un lasso di tempo che giudicherei breve siamo tutti nel campo arato... bene si va avanti a tutta forza , Nuvola da buon cicerone ricorda a gruppi di 3-4 i nomi delle future sale...
Rimango da solo, sono basito dalla varieta' di paesaggi e dunque di terreni che in cosi' poco tempo siamo riusciti ad incontrare, mi trovo immerso in un sottobosco contornato da basse piante a foglie enormi , si apre davanti a me, dopo una breve e ripida discesa , una sottile lingua di fiumicciattolo che corre sinuoso tre metri sotto il livello del terreno, l'umidita' tocca il 90 %, almeno questa e' la mia sensazione, qui sembra proprio di essere nel “ borneo”,si esce dopo aver saltato un paio di tronchi di traverso, siamo in uno piccolo spiazzo , le truppe tornano a raggrupparsi , l'operazione richiedera' un po' di tempo..
Si alternano tratti scorrevoli lambendo dolci colline a tratti sassosi, il gruppo corre compatto, arriviamo in uno spiazzo dove scopriamo che dobbiamo salire sulla montagna che ci sta' difronte, il tratto risultera' quello che piu' si avvicina al terreno piemontese, dove la mula sassosa tecnica fa da padrone, a meta' mi si chiude la vena, per fortuna sono dietro a Nuvola che mi fa segno di fermarmi per indicare la via.. bene, meglio cosi!
La vista in cima e' a dir poco fantastica, lo sguardo si perde nella pianura ,cielo terso, visibilita' incredibile, vieni ripagato dello sforzo.
Ma il tempo corre e siamo in notevole ritardo sulla tabella di marcia, 36 moto su terreno inpervio anche se guidate da piloti di valore hanno per forza una velocita' media bassa, dunque i momenti di riposo programmato sono ridotti al minimo e poi ci aspetta il tratto definito dai “piu' “il piu' tosto, “uomo morto che cammina”
E gia' il nome potrebbe gia' definirsi un programma, quando arriviamo all'inizio del tratto, i mono vengono mandati ad aprire la pista per appostarci nei luoghi strategichi, insomma vado su , arriviamo al punto indicato e mi chiedo , c@zz0 e gia' qui ci sta la parolaccia, ma quelli come faranno ora?
Incredibilemente gli eroi salgono quasi tutti senza grossi problemi, rimango stupito e sorpreso , gia' penso, questa e' la purverera per arrivarci a pensare di farla ci vuol fegato e i partecipanti ne hanno almeno due a testa..
Alle 16 circa arriviamo al ristorante , si diciamo che e' arrivata l'ora di rinfocillarci e ricaricare le pile , i bici per il fondo che si sono fatti e gli angeli perche ' alzare le grandi mucche ammazza davvero..
Nuvola scandisce il tempo 5 minuti si parte , dopo 20 sec 3 min e ... nel giro di 1 minuto tutte le moto sono accese , capito l'antifona il gioco e' fatto, bene ci avverte che il giro del pomeriggio sara' piu' scorrevole, bene bene,facciamo due pratoni e arriviamo al “grattacielo”, che mietera' piu' vittime del previsto , non sembra una salita cosi' ostica, ma vuoi per il tipo di terreno vuoi per la digestione e per il caldo, l'operazione sara' piuttosto lunga e tribolata, dopo la visita alla grande pietra nera, il gruppo tende a sfilacciarsi, sara' per la stanchezza che sembra sopraggiungere, ma l'entusiasmo prende vigore alla vista , l'orologio segna le 19 e 30, della grande meta , la grande montagna ,
ma dobbiamo ancora girarci tutt' intorno per salirci, tutto mentre la visibilita' inzia a calare, ovviamente mi accorgo che il mio faro ha deciso di contribuire a rendermi l'ascesa piu' emozionante smettendo di fare il proprio lavoro.
Lo sterro che si snoda per arrivare alla famosa “terrazza” e' morbido senza alcuna difficolta' e la vicinanza della meta influisce sul passo dei piloti che arrivano tutti insieme alle 21.30.
Si aprono le bottiglie di rito , portate dal nostro mezzo d'appoggio 4x4 e si scattano le foto che contano, siamo alla meta , interi, quasi tutti , alcuni hanno riportato ammaccature ma hanno resistino ben oltre il limite richiesto, il momento della discesa viene interrotto dalla voce roca di black che si accorge di aver perduto le chiavi della moto, vuol dire che le aveva tolte dal quadro una domando sorge spontanea
“ aveva paura di un ladro di passaggio?” la risposta e' scritta nel vento... e corre felice ridendo....
Il rientro alla tenda si snoda su asfalto , ovviamente sempre senza luce anteriore, ma si corre sereni e fluenti, arriviamo alle 23 dove ci vengono dati i classici 15 minuti per cambiarci , sempre 5 3 2 1 si parte...
Mangiamo e beviamo , si mi sembra qualche litro di birra, incoroniamo i nuovi guerrieri, ecco in quel momento la tristezza ti assale , porca paletta non posso considerarmi guerriero... va beh , ora si vedra' in futuro.
Alle due inzia il terzo tempo, nella grande tenda di Nuvola si finisce ancora qualche bicchiere di birra, ma la vista comincia ad annebbiarsi... si forse e' meglio spegnere per qualche ora il cervello..
Il grazie va a tutti quelli che hanno contribuito a questo evento,sia per l' organizzazione che alla grande disponibilita' logistica ,ma soprattutto per il sentimento di condivisione che ha regnato sovrano per tutti i tre giorni, non ho ricordato apposta i nomi , oltre al Nuvola, per non correre il rischio di dimenticare qualcuno, ma siete tutti in un cassettino del mio vissuto..e alla mia vista siete stati tutti veramente dei guerrieri.
marco
p.s. prof mj ,sia clemente ho fatto i compiti di notte.... davvero!!!!!!!!