Re: chiude la Marzocchi
Inviato:
29/07/2015, 8:56
da fAb!0
Quelle che ci sono andranno a ruba.
E magari di contro si trovano fondi di magazzino a poco
Re: chiude la Marzocchi
Inviato:
29/07/2015, 10:27
da Seven
che brutta fine stiamo facendo..
Re: chiude la Marzocchi
Inviato:
29/07/2015, 11:14
da Silverkap
Non ne conosco i dettagli ma qualcosa devono aver sbagliato negli anni dal momento che a parte rare eccezioni non c'erano moto "note" che avevano in dotazione le Marzocchi e questo significa che mancavano accordi di collaborazione con i grossi produttori motociclistici. Tra l'altro sapevo fossero un po' fatte in economia (numero regolazioni, etc...) rispetto a Ohlins, WP, etc...magari mi sbaglio.
chiude la Marzocchi
Inviato:
29/07/2015, 12:07
da davidone
La beta di quest'anno ha marzocchi mi sembra
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Re: chiude la Marzocchi
Inviato:
29/07/2015, 13:11
da slash73
Seven ha scritto:che brutta fine stiamo facendo..
purtroppo mi tocca quotarti,zkn
Re: chiude la Marzocchi
Inviato:
30/07/2015, 14:51
da CuP69
slash73 ha scritto:Seven ha scritto:che brutta fine stiamo facendo..
purtroppo mi tocca quotarti,zkn
non c'entra con le moto ma non so se sapete che anche la storica Italcementi è passata in mano teutonica...
...a paperopoli a politici stanno messi meglio
Re: chiude la Marzocchi
Inviato:
30/07/2015, 14:58
da morel
Ci stiamo svendendo il paese , gli investitori certo che stanno arrivando a flotte ,ma per portarci via la parte più prestigiosa del paese , e chiamiamola crescita se abbiamo il coraggio ... oggi sentivo un elenco dei marchi che hanno solo più il nome italiano ,ma che di fatto sono in mani straniere , era un elenco davvero impressionante ..
Re: chiude la Marzocchi
Inviato:
30/07/2015, 15:07
da morel
ecco un elenco datato 2014 ( fonte l ultima ribattuta )
12/07/2014 - Carola Parisi
Ecco l’elenco dei nostri “gioielli di famiglia” volati all’estero:
Agroalimentare
Unilever. È nel 1974 che la Unilever, multinazionale anglo-olandese, attualmente quarta azienda del largo consumo in Italia con un giro d’affari di 1,4 miliardi acquisisce la Algida, fondata a Roma nel 1945 da Italo Barbiani. Acquista poi anche: la Sorbetteria Ranieri, Riso Flora, Bertolli e l’azienda di confetture Santa Rosa.
Kraft Foods. La più grande azienda alimentare dell’America settentrionale e la seconda multinazionale alimentare al mondo, acquista inizialmente diverse realtà italiane del settore lattiero-caseario: Fattorie Osella, Invernizzi, rivenduto nel 2003 alla francese Lactalis. Successivamente, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, acquisisce diverse aziende fondamentali nei settori dei salumi e della pasta: Negroni, Simmenthal, Gruppo Fini, Splendid, Saiwa.
Nestlé. Compra Perugina. E poi: Vismara, Sasso, Pezzullo, Berni, Italgel, azienda italiana nata nel 1960 e specializza nel settore della pasticceria e alimenti surgelati, proprietaria dei marchi Gelati Motta, Valle degli Orti, Surgela,la Cremeria, Maxicono, Marefresco, Voglia di Pizza, Oggi in Tavola, Antica Gelateria del Corso, il Gruppo Dolciario Italiano e il marchio Alemagna, i quali torneranno nel 2009 ad essere italiani con il loro acquisto da parte della Bauli. Infine, nel 1998 è il turno del settore bevande, e quindi della Sanpellegrino insieme ai suoi marchi Levissima, Panna, Recoaro, Pejo, San Bernardo, la Claudia.
Bsn-Gervais-Danone. Durante gli anni Ottanta e Novanta la Kraft e la Nestlé anche il Gruppo francese Bsn-Gervais-Danone acquisisce marchi importanti dell’industria alimentare italiana come la Saiwa, la Galbani, acquisita nel 1989 e rivenduta nel 2002 al fondo di private equity BC Partners che a sua volta la cede al Gruppo francese Lactalis nel 2006; il marchio Agnesi, il più antico pastificio d’Italia. Nel 1987 il Gruppo francese acquisisce il Gruppo Sangemini-Ferrarelle, comprendente i marchi Sangemini, Ferrarelle, Fabia, Boario, Fonte di Nepi. Oggi il Gruppo è passato all’italiana Italacqua.
Sperlari. Attualmente la Sperlari, insieme alle italiane Saila, Dietorelle, Dietor e Galatine, fa parte della Leaf Italia S.r.l., società controllata dall’olandese Leaf International BV, azienda leader del mercato delle caramelle in Svezia, Olanda, Finlandia e Belgio e al secondo posto in Norvegia, Danimarca e Italia.
Birra Peroni. Comprendente i marchi Peroni e Nastro Azzurro, entra a far parte del colosso sudafricano SABMiller plc, tra i più grandi produttori di birra al mondo.
Star. Proprietaria di diversi marchi come Pummarò, Sogni d’oro, GranRagù Star, Orzo Bimbo, Risochef, Mellin, viene acquistata dalla spagnola Gallina Blanca del Gruppo Agrolimen.
Eridania. Il 49% delle quote di Eridania Italia S.p.A., la più grande società saccarifera italiana fondata nel 1899 a Genova, viene acquistato nel 2011 dalla francese Cristalalco Sas, gruppo operante nel settore dello zucchero, dei prodotti alcolici, dell’alimentare e dei cosmetici.
Norcineria Fiorucci. Viene venduta al Gruppo spagnolo Campofrio Food.
Ruffino e Gruppo Gancia. La Ruffino vende progressivamente le proprie quote dal 2004 alla multinazionale americana Constellation Brands; il controllo del Gruppo Gancia passa invece nelle mani della multinazionale russa, leader nel mercato della vodka, Russian standard corporation.
Automibili.
Le più significative sono state le vendite di: Ducati Motor Holding S.p.A. alla società Audi AG del Gruppo tedesco Volkswagen assorbe definitivamente l’azienda, e Lamborghini, anch’essa acquisita dal Gruppo tedesco della Volkswagen.
Moda e abbigliamento.
La giapponese Itochu Corporation acquista: Mila Schön, Conbipel, Sergio Tacchini, Belfe e Lario, Mandarina Duck, Coccinelle, Safilo, Ferrè , Miss Sixty-Energie, Lumberjack e Valentino S.p.A. Quasi tutte queste aziende sono state poi rivendute sempre ad aziende straniere.
Il Gruppo Kering-ex PPR compra: Gucci, Bottega Veneta, Brioni, Pomellato
Lvmh Moët Hennessy-Louis Vuitton rileva: Emilio Pucci; Fendi; Bulgari e Loro Piana.
Arredamento.
Le acquisizioni per il settore manifatturiero dell’arredo-casa riguardano soprattutto i sotto-settori della ceramica, dell’illuminazione, e dei mobili da cucina, tre dei comparti di maggior eccellenza del Made in Italy. Negli anni Novanta le acquisizioni più importanti coinvolgono la Pozzi-Ginori, la Ceramica Dolomite e le Ceramiche Senesi, mentre più recente (2013) la cessione in mani straniere del Gruppo Marrazzi, leader internazionale nel settore delle piastrelle di ceramica. E l’ultima perla dell’arredamento, Poltrona Frau.
Re: chiude la Marzocchi
Inviato:
30/07/2015, 15:09
da CapitanBarbera
morel ha scritto:Ci stiamo svendendo il paese , gli investitori certo che stanno arrivando a flotte ,ma per portarci via la parte più prestigiosa del paese , e chiamiamola crescita se abbiamo il coraggio ... oggi sentivo un elenco dei marchi che hanno solo più il nome italiano ,ma che di fatto sono in mani straniere , era un elenco davvero impressionante ..
purtroppo è una aberrante follia che va avanti da un bel pezzo....
chiude la Marzocchi
Inviato:
30/07/2015, 16:08
da Mikifly
Beh non ultima, la ItalCementi è diventata Krukka
chiude la Marzocchi
Inviato:
30/07/2015, 16:13
da Mikifly
Ci vorrebbe qualcuno che decidesse di comprarsi una volta per tutte
LA REPUBBLICA ITALIANA
Magari in mano straniera le cose andrebbero diversamente
Re: chiude la Marzocchi
Inviato:
30/07/2015, 17:05
da trialman62
Mikifly ha scritto:Ci vorrebbe qualcuno che decidesse di comprarsi una volta per tutte
LA REPUBBLICA ITALIANA
Magari in mano straniera le cose andrebbero diversamente
Se per repubblica intendi anche la classe politica...e chi la vuole???
chiude la Marzocchi
Inviato:
30/07/2015, 17:11
da Mikifly
Ovviamente........ Pacchetto completo
Re: chiude la Marzocchi
Inviato:
31/07/2015, 8:50
da fAb!0
E qui c'e qualcuno che della Norcineria Fiorucci ne sa qualcosa e potrebbe raccontare come vanno a finire anni di gloriose eccellenze italiane in mano a stranieri...