In realtà, queste Lettere non permettevano ancora ai valdesi di essere dei cittadini con tutti i loro diritti, ma era l’inizio del cambiamento, per questo la data venne ricordata per sempre e resa un giorno di festa.
Si racconta che nei giorni precedenti la firma delle Lettere Patenti da parte di Carlo Alberto, alcuni giovani valdesi fossero stati mandati a Torino, per attendere la grande notizia davanti al palazzo reale. Appena si seppe che il re aveva dato la sua approvazione i giovani saltarono in groppa ai loro cavalli e viaggiarono veloci verso le Valli. Qui la popolazione valdese li aspettava con ansia e, i primi che li videro cavalcare con così tanta foga, capirono che erano buone le notizie che arrivavano dalla capitale del regno.
E così, per avvertire i vicini, ogni borgata accese un falò e altrettanto fecero quelle accanto, finché tutte le Valli furono puntinate di fuochi e di gente in festa!
Ancora oggi, la sera prima, il 16 febbraio, i valdesi accendono i falò.
Ciao valdesi è tanto che non accendo più quel falò ,ma dentro di me quel fuoco acceso lassù sulle nostre montagne, raccogliendo legna per tutto il giorno ,perchè fosse un fuoco alto sino al cielo , non si è mai spento, è un fuoco sempre vivo, perchè la memoria non deve morire mai ....
proprio una bella storia 
