da Eliaz » 17/12/2012, 21:06
CRONACA DI UN PRANZO ANNUNCIATO
Sono le sei. Suona la sveglia, a distanza di poche ore da quando è stata caricata. Mi alzo, ancora rincoglionito, sperando che la doccia riesca a risvegliare e ringalluzzire le mie membra. Pare che funzioni. Entro quaranta minuti sono in strada. Solo. D'altronde è ancora presto, e nel cuore produttivo del “ricco” nord il sabato è diventata un'occasione ghiotta per chiudere le fabbriche, tanto lavoro c'è n'è poco e quel poco si smaltisce durante la settimana. Ragion per cui, alle sei e quarantacinque, i trenta km che mi separano dalla stazione di Brescia non sono percorsi dai camion, che fortunatamente evitano di rallentarmi la marcia come matematicamente succede durante la settimana. Alle sette e un quarto sono in stazione. Biglietto già fatto, treno regionale fino a Milano poi cambio e via con un altro regionale fino a Chivasso. Manco a dirlo, il genocidio veicolare compiuto dall'Alta velocità colpisce ancora. Il regionale delle sette e trenta per Milano ha quaranta minuti di ritardo. Due calcoli veloci e capisco che non ho possibilità di prendere la coincidenza con Chivasso. Mi presento alla biglietteria chiedendo di pagare il supplemento per la Frecciabianca delle sette e trentacinque. Evito di discutere su quanto mi sembrano strani questi ritardi, e su quanto il servizio offerto da Trenitalia versi in uno stato a dir poco pietoso, pago, prendo il mio biglietto e mi dirigo al binario. Oggi non mi va di rompere le palle, né posso rischiare di perdere la coincidenza a Milano. Oggi voglio arrivare a Chivasso per partecipare al pranzo di Natale di Motoadv. E' la prima volta che incontro “live” persone che ho già conosciuto scrivendo sul Forum, mi sembra brutto arrivare in ritardo, o rischiare di non arrivare proprio, sebbene le caratteristiche di un “diversamente puntuale”, come sono io normalmente, pare siano frequenti anche tra alcuni componenti del Forum. Ad ogni modo, salgo sul treno e arrivo a Milano alle otto e trenta. Caffè, sigaretta, e alle nove e dieci parte il regionale diretto a Torino P.N.
Il treno si mette in marcia seguendo la tabella oraria prefissata, ma questo non gli impedisce di accumulare un ritardo di un quarto d'ora circa. Com'è come non è, alle undici scendo a Chivasso. Mi viene a prendere Reds, che mi avvisa prima via sms: “sono parcheggiato fuori dalla stazione, jeep Rubicon grigio, adesivo Ktm”. Reds, se anche tu non mi avessi detto nulla, su quel Rubicon ci sarei salito lo stesso! Di chi altri poteva essere? Se anche avessi sbagliato al massimo mi sarei preso una sequela di insulti! Salgo sul Rubicon, conosco Reds, e subito capisco di aver fatto la scelta giusta in quel “lontano” 6 giugno 2012, data della mia iscrizione a Motoadv. Ci avviciniamo alla trattoria, e questo pensiero non fa che fortificarsi ad ogni nuovo nick che si traduce in una faccia. Ci attende Motardpiero, che si è impegnato per prenotazioni e caparre. Cominciano ad arrivare tutti gli altri motoadventurers, si parla, si ride, nomi e nicknames si confondono. Non conoscevo nessuno, eppure dopo alcuni mesi di frequentazione del Forum, era un po' come se conoscessi tutti. Arriva anche il Capitano, aka Capitanbarbera, in sella ad una 990 Adv R che si riconosce dagli scarichi ancora prima che varchi il cancello del parcheggio. Coerente con la visione che ci vuole “brutti sporchi e cattivi” si presenta con gli stivali da enduro. Chapeau! Entriamo nella sala da pranzo, Motardpiero ha avuto l'accortezza di assicurarsi che fossimo relegati in una stanza “riservata”, limitando al minimo la possibilità di provocare danni (morali e materiali) nei confronti degli avventori “civili”. Siamo solo noi. Saluti, baci, abbracci, aspettando l'arrivo di chi ha deciso di venire davvero da lontano. Alla fine siamo una quarantina, ad occupare quasi completamente i tavoli. Si aprono le danze, tra matrimoni improbabili (vedi foto sopra, Marcoxt e Novels) e altri più concreti, racconti di lingue indiavolate che attraversano narici di teste di maiale e ruote anteriori mai consumate a causa di vecchi vizi non proprio condivisi dai “tutori” del Codice della Strada, fantomatiche misure che riguardano, ufficialmente, numeri di "scarpe"..... ma che provocano non poco imbarazzo. C'è spazio per tutto e per tutti, comprese le fotografie scattate in occasione del primo corso di Enduro di Motoadv, svoltosi appena una settimana prima del pranzo. Il tempo corre veloce, come sempre quando ci si diverte, le portate vengono consumate con spensieratezza, e arriva anche il momento del dolce. Prima di andarsene, un brindisi a Motoadv e calici in alto per il Dume. Foto di rito tutti insieme attorno al tavolo in cui abbiamo condiviso più di quattro ore, e poi piano piano ognuno prende la via di casa.
Mi sarebbe piaciuto nominare tutte le persone presenti e ringraziarle una ad una, ma capirete bene che quaranta nick non sono proprio semplici da inserire in un resoconto, poi magari si dimentica qualcuno ecc ecc. Quindi, valga questo come ringraziamento collettivo, a chi c'era fisicamente e anche a chi non ha potuto esserci ma c'è sul Forum. Grazie del tempo trascorso insieme sabato 15, grazie del tempo che trascorriamo insieme su Motoadv, grazie del tempo che trascorreremo insieme nelle uscite (sperando siano tante) in cui potremo condividere la passione che ci ha portato con le gambe sotto quel tavolo. Andare in moto, viaggiare. Che siano 10 o che siano 10.000 km l'importante è farli con lo spirito giusto. Dopo aver conosciuto un po' delle persone che animano Motoadv, mi sento di poter dire che lo spirito giusto è quello incarnato da tutti e tutte coloro che questa community la tengono viva e vitale. Grazie di tutto e alla prossima. Naturalmente in moto.
Yamaha Ténéré 700
Voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida, senza un finale che faccia male