Attenzione in questo post non si parla di viaggi in moto. Si raccomanda ad un pubblico non interessato e non avvezzo ad argomenti diversi dalle due ruote a motore di uscire subito da questa pagina.
Con la nascita di nostro figlio io e la mia compagna ci siamo sempre chiesti come rimpiazzare il viaggio itinerante in moto.
Dopo i primi anni di vacanza statica, che ci è stata molto stretta e ci ha dato poche soddisfazioni, abbiamo provato con la vacanza in auto (in Albania) che ci è piaciuta ma che nulla ha a che vedere con la moto.
Mi tornano in mente le parole de “Lo zen e la manutenzione della motocicletta”
Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice
Per cui dovevamo trovare uno strumento che potesse assomigliare alla moto per la capacità di spostarsi da una parte all’altra e di fare degli spostamenti una parte piacevole del viaggio, che ti lasciasse a contatto con il territorio.
Escluso il sidecar, rimaneva solo una opzione…la bicicletta!
E dove potevano fare le vacanze in moto due “milanesi”, abituati sì ad usare la bici con mezzo di locomozione principale, ma con una quasi nulla preparazione fisica e quindi non in grado di affrontare rilievi? Quale poteva essere la meta così bike friendly che ci permettesse anche di noleggiare le bici con un trolley per trasportare il nostro nano di 3 anni e mezzo?
Avete indovinato l’Olanda!
Avevamo deciso di fare un giro ad anello partendo da Amsterdam che ci avrebbe portato fino alla cima più a nord con visita all’isola di Texile con rientro dall’altra costa passando per Horn ed Edam.
Prenotato bici e relativo carrettino, volo e la prima notte ad Amsterdam siamo pronti a partire!
Vi risparmio i dettagli del viaggio perché non so quanto possiate essere interessati, aggiungo solo che la vacanza in bici è assolutamente assimilabile a quella in moto, né condivide i stessi difetti (che vengono in buona parte amplificati) come la forte influenzabilità in base al clima, il limite dei bagagli ma ne amplifica i pregi come la totale libertà di movimento ed un fantastico contatto con il territorio.
Super consigliato a genitori orfani dalle vacanze in moto ma con ancora voglia di nomadismo.
Stiamo già pianificando la meta dell’anno prossimo, sempre in bici!