Riflessione

moto mongolaVado in moto da 35 anni.

Ho passato anni della mia vita a decantare e fantasticare sulle prestazioni e l’estetica delle moto da me prima desiderate e poi possedute. Infinite discussioni con gli amici davanti ad una birra o davanti ad una tastiera sulla superiorità di un marchio su un altro marchio, di un modello su un altro modello, sui dettagli tecnici e sulla cavalleria. Giornate intere a discutere con amici e meccanici su particolari da aggiungere o modificare per rendere la mia moto più performante. Speso una marea di soldi per poter poi realizzarle quelle modifiche.

Un giorno, nel cuore della Mongolia e in un mare di fango, ho visto me, tutto sudato e preoccupato sulla mia super preparata  KTM 950 ADV S, improvvisamente affiancato da un autoctono in sella ad una motoretta cinese da 150cc con seduta dietro la moglie ed un capretto vivo tra i due. Il mongolo mi ha osservato con un sorriso, sollevato una mano dal manubrio per salutarmi, riaperto il gas e scomparso, zigzagando sul fango, all’orizzonte.

4 comments on “Riflessione

  1. ho una foto fatta in tunisia che rispecchia a pieno quello detto da spazinfo ed e’ l’esatta situazione ribadita da seven…
    la mia moto tirata su da due amici e io dolorante a terra e l indigeno che tranquillamente passa con il motobecane

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