….forse era il 1970, di sicuro era estate ed io con mio cugino Piero stavo contemplando, come spesso accadeva, l’orizzonte dal quale proveniva e verso il quale spariva la strada provinciale, deserta, arroventata dal caldo afoso di luglio nel Monferrato.
Il silenzio, quel silenzio così abituale per chi vive in campagna ricamato dal frinire pazzo delle cicale, di colpo si mutò in qualcosa di nuovo, un borbottio profondo e cupo, qualcosa di simile a un temporale lontano….meno lontano…quasi vicino …e poi, poi dall’orizzonte COMPARVE.
Comparve qualcosa di nero, luccicante d’acciaio e opaco di pelle, un proiettile lanciato tra la polvere, con quell’urlo di animale sconosciuto che mi prendeva nello stomaco, dal quale stupito non sapevo far altro che trarre piacere, godimento, quasi fosse l’amore, quasi fosse il primo respiro del bambino che nasce.
Poi come era arrivata la visione sparì oltre quella nube di polvere, al di là dell’orizzonte; avrei voluto fermarla, avrei voluto capire ma non c’era altro che l’eco di una bestia fantastica che si andava spegnendo tra i colli, lungo le vigne, lasciando il posto alle cicale di sempre.
Mio cugino, più grande ed esperto di mondo, con gli occhi sbarrati mi guardò e quasi tremando mi disse:
-Hai visto che moto !!? Con quella puoi arrivare fino a Napoli senza fermarti….senza fermarti mai !!
E la mia vita non fu più la stessa.
SERPE
Splendido Pier!!!!
Che ricordi mi vengono in mente…
Grande Pier…che emozione…!!!!
emozioni….
complimenti per il piccolo racconto
uhao Serpe…emozionante!
mi sono rivisto in quello che hai scritto…tanti tanti anni fa 🙂
grazie pier
…Caro Piero, la nostra generazione, fortunatamente, siamo cresciuti in un’era nel quale anche essere bambino ci esponeva a queste mitologie… SANE !!!